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INFLUENZA AVIARE, MUORE VETERINARIO

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“Dato che il virus dell’influenza aviaria è stato rilevato nei polmoni e non c’è altra spiegazione per il quadro clinico, c’è un forte indizio che l’uomo sia deceduto proprio a causa dell’influenza aviaria”. Lo dichiara il Ministero della Sanità olandese a seguito della morte di un medico veterinario colpito da polmonite. Non è ancora chiaro però se il virus abbia subito una mutazione nel passaggio dall’animale all’uomo. A verificarlo saranno gli esperti tempestivamente incaricati dal ministero olandese. La forma di influenza dei polli che ha colpito l’Olanda era sempre stata considerata relativamente innocua, a differenza di un ceppo simile che aveva colpito a Hong Kong, dove si sono registrati 6 decessi tra il 1997 e il 1998. Si profilano quindi danni economici importanti per il paese che prima del 13 marzo scorso, quando la UE gli ha imposto il blocco delle esportazioni, era il massimo esportatore di carni avicole nell’Ue. Intanto le autorita' belghe hanno confermato oggi ufficialmente l'esistenza dell'influenza dei polli in un allevamento non lontano dalla frontiera con l'Olanda, dove a febbraio si sono registrati i primi focolai della malattia.La conferma e' arrivata dall'Agenzia federale per la sicurezza della catena alimentare. La Ue ha bloccato il pollame vivo e di uova da cova provenienti da Belgio e Olanda proprio per la presenza nei due Paesi di focolai dell'influenza che anche ieri ha indotto le autorità sanitarie del Belgio a chiedere che 180 mila capi venissero abbattuti. La decisione presa dal Comitato permanente europeo per la catena alimentare, resterà in vigore fino al 25 aprile. Nelle regioni italiane il virus in passato ha colpito Piemonte e Lombardia, in particolare, negli anni 1999-2000, obbligando i produttori ad abbattere 14 milioni di volatili. Il ministero della sanità de L’Aja ha sottolineato che non c’è relazione fra la Sars e l’influenza aviaria.