"Nelle ciotole di cani e gatti la qualità del cibo lascerebbe molto a desiderare: macello, ossa triturate, lische, teste di pesce, cereali ammuffiti, gusci di arachidi, scarti di agricoltura e zootecnia, piume, becchi ed una grande quantità di coloranti, antiossidanti pericolosi, conservanti, sapori artificiali, gomma. A lanciare l' allarme sono Stefano Apuzzo e Edgar Meyer nell' opuscolo ''Fido non si fida'' (Il Nuovo.it) Aldo Vezzoni Segretario FNOVI, torna a smentire le illazioni contenute nel libro, pubblicato ormai oltre un anno fa e pretestuosamente riproposto oggi all’attenzione delle agenzie di stampa. : “Il mangime in scatola per cani e gatti è da un punto di vista chimico affidabile. La produzione degli alimenti confezionati per animali utilizza le stesse tecnologie impiegate oggi per gli alimenti confezionati destinati all’uomo. Il largo impiego di questi alimenti, trattati con gli stessi accorgimenti tecnologici impiegati per tutti i cibi in scatola ( conserve alimentari, cereali in scatola, ecc…), non ha mai evidenziato inconvenienti oncologici, né i controlli della FDA (Food and Drug Administration) hanno mai rilevato un nesso scientificamente provato fra il consumo di pet food e i deliranti indici di mortalità riportati dagli autori di “Fido non si Fida”. Nessun medico veterinario nutrizionista, né alcun organismo di controllo – conclude Vezzoni- può seriamente pensare di prendere in considerazioni illazioni che non hanno il minimo conforto dalla ricerca e dalla letteratura scientifica internazionale. Già un anno fa, alla presentazione del libro “Fido non si fida” di Apuzzo-Meyer, la FNOVI era intervenuta sull’infondatezza dei presupposti del libro. Sorprende che gli autori rispolverino tesi ampiamente smentite dai produttori e dai veterinari nutrizionisti, così come il credito che certa stampa aveva riservato allora ad un pamphlet denigratorio, privo di riscontri scientifici.