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I VETERINARI CERCANO LAVORO

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Almalaurea, il consorzio inter-universitario nato a Bologna nel 1994, è nato per collegare l'università al mercato del lavoro, mettendo a disposizione delle aziende una banca data online con i curricula di 300 mila laureati. Dal 1997 ha sviluppato una serie di indagini statistiche su campioni di laureati, per monitorare il tasso di occupazione dopo la laurea. In questi giorni, Almalaurea ha reso disponibili i dati raccolti nel 2002 sulla condizione occupazionale dei laureati dell'anno prima: la laurea in veterinaria risulta essere fra quelle con minor possibilità di sbocchi occupazionali: solo il 56,7% dei laureati dichiara di avere un'occupazione, ad un anno dalla laurea. In condizioni peggiori si trovano soltanto i laureati in chimica industriale, in giurisprudenza ed in medicina e chirurgia. E sempre secondo Almalaurea i laureati in veterinaria sono quelli che esprimono la percentuale più alta fra i laureati in cerca di lavoro: il 25%. Che molti laureati si orientino verso settori occupazionali diversi rispetto a al titolo accademico conseguito, lo evidenzia anche l'Eurostat, l' agenzia per le statistiche della comunità europea, che ha recentemente pubblicato le percentuali dei laureati europei che hanno dovuto adeguarsi ad una occupazione diversa da quella per cui hanno studiato. Secondo l'Eurostat, l'Italia risulta essere il paese europeo con la percentuale più alta: il 37% dei laureati italiani non fa il lavoro per il quale si è laureato.