Decisione ''eccessiva'' quella annunciata da Farmindustria di dare un momentaneo stop ad alcune iniziative di informazione e promozione scientifica come i convegni medici. ''Non abbiamo mai chiesto di eliminare i congressi medici - sostiene il ministro della Salute Girolamo Sirchia - ma di evitare quelli che non hanno un contenuto informativo ma che sono fatti per esercitare indebite pressioni sui medici. Le aziende del farmaco - ha proseguito - sanno benissimo che già oggi il sistema dell'autorizzazione dei convegni e' legato alla formazione (educazione medica continua) spostandola dalla direzione del servizio farmaceutico; oggi esiste un'autorizzazione dei contenuti che da' diritto allo sgravio fiscale''. Dunque, secondo Sirchia, in questa maniera i congressi a contenuto formativo, ''importanti per i medici, possono continuare ad esistere''. ''I medici, grazie a queste iniziative - ha spiegato - conoscono le azioni dei nuovi farmaci, come usarli. Ma non e' questo il problema e le aziende lo sanno bene. Probabilmente si vuole far finta di non capire''. Per Sirchia ''l'ultimo tentativo e' di gestire insieme questo problema che ha raggiunto livelli insostenibili, con la condanna generale da parte della popolazione per trovare una seria strada per un percorso comune basato sull'onesta' e la correttezza''. ''Abbiamo intenzione di rispettare l'industria e sostenere tutti coloro che operano bene - ha sottolineato il Ministro - ma non abbiamo nessuna intenzione di essere presi in giro con chi gioca con le parole. Sento persone indignate che affermano che non e' più possibile che succedano queste cose. Le persone oneste si schierino''.
Carlo Gaeta, Presidente dell’Aimp – Associazione Italiana meetings planners – sostiene inoltre, che lo stop di Farmindustria ai congressi causerebbe gravi perdite economiche e occupazionali per il settore. Sottolineando ''il ruolo fondamentale dell'informazione scientifica e il progetto strategico dell' Educazione continua in medicina'', l'Aimp ribadisce la propria disponibilità ''a contribuire alla stesura di un regolamento comune in grado di stabilire ruoli, competenze specifiche e responsabilità organizzative nel rispetto delle norme''. (ANSA)