Nervi olfattivi e mucosa nasale saranno gli elementi biologici da utilizzare per mettere a punto in poco tempo un semplice test made in Italy per identificare il morbo della mucca pazza.
Sarà possibile, infatti, identificare per la prima volta nell’animale vivo, la presenza di prioni malati.
''Nel giro di qualche mese - annuncia il professor Salvatore Monaco, neurologo dell'universita' di Verona che ha condotto lo studio - sarà possibile un test mirato che potrà avere importanti ricadute sulla salute pubblica''. La ricerca ha preso spunto dallo studio della forma sporadica della malattia di Creutzfeldt-Jakob, la sindrome neurologica che colpisce circa 60 persone l'anno. I ricercatori italiani hanno analizzato in due anni il cervello di 9 persone decedute per questa malattia scoprendo nei nervi olfattivi l'area nella quale avviene l'incontro mortale tra i prioni sani e quelli malati; in pratica la trasmissione dell'infezione. Ora, spiega Monaco, si tratta di sviluppare il progetto e mettere a punto analisi biologiche mirate e affidabili da utilizzare in vivo sia per la diagnosi della malattia umana di Creuzfeldt-Jakob sporadica ( per la quale non ci sono cure), ma soprattutto in campo animale e cioè nella Bse della mucche e nella Scrapie delle pecore. Negli animali si potrà ottenere la prova della malattia in vita con un metodo diverso da quello tentato e ancora non ottenuto sul sangue. ''L'idea che e' alla base dei possibili test e' stata brevettata insieme all'Istituto Superiore di Sanità- ha detto Monaco - ma se si riuscirà a sviluppare un test efficace per diagnosticare in vivo la malattia umana abbiamo deciso che non chiederemo i diritti''
