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BSE: RAPPORTO UE DEFINITIVO

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In Italia nel 2002, rispetto all'anno precedente, i casi di encefalite spongiforme bovina (Bse) hanno registrato una netta riduzione passando da 50 a 36 focolai, mentre nell'Ue il numero e' sceso da 2.162 a 2.081. Bruxelles, nel diramare il proprio rapporto definitivo sulla diffusione della BSE nel 2002, non ha dubbi: questo risultato positivo e' in gran parte la conseguenza dell'arsenale di misure applicate dall'Unione per rafforzare la sicurezza alimentare. Non ultima, quella relativa ai test anti Bse che ogni paese effettua su tutti i bovini di oltre 24 mesi destinati a trasformarsi in fettina o in hamburger. Tra gennaio e dicembre 2002 ne sono stati testati quasi 10,4 milioni di cui circa 730.000 in Italia. In Europa, una minore presenza del morbo si conferma anche in Germania, Francia, Belgio, Danimarca, Portogallo e Regno Unito. Al contrario, Irlanda e Spagna, e in minor misura l'Olanda, sono ancora confrontati ad una situazione preoccupante in quanto hanno registrato un numero di infezioni superiori al 2001. Insomma, il quadro sull'evoluzione dell'infezione sembra rasserenarsi, anche se non e' ancora possibile abbassare la guardia: nel solo Regno Unito, dove e' scoppiata l'infezione nel 1986, lo scorso anno sono stati constatati 1.080 casi e 1.001 nei restanti quattordici partner. Bruxelles segue attentamente l'evoluzione della malattia anche al di fuori della frontiere dell'Unione con cui l'Europa mantiene stretti rapporti commerciali: nel 2002 sono stati individuati 24 casi in Svizzera, sei in Slovacchia, quattro in Polonia, due rispettivamente in Slovenia, Giappone e nella Repubblica Ceca, ed uno in Israele. Il 2003 potrebbe poi essere l'anno del ritorno della fiorentina sul piatto degli italiani, al bando nell'Ue dal marzo 2001. La tendenza alla riduzione dell'infezione non e' pero' il solo elemento che puo' incidere sulla modifica del divieto europeo. Come ha indicato nelle scorse settimane il commissario europeo per la sanita' e i consumatori David Byrne ''quest'anno si riparlera' della questione relativa alla fiorentina'' tenendo anche conto delle valutazioni sul rispetto nel 2002 del divieto di utilizzare farine animali, e sull'efficacia dei controlli. Insomma la Commissione deve essere convinta dell'effettiva esclusione delle farine animali dai mangimi, in quanto rappresentano, secondo gli scienziati europei, il primo veicolo di trasmissione del morbo della mucca pazza. Entro l'estate dovrebbe essere possibile conoscere con precisione la situazione. (ANSA).