“Sono contento che le Regioni abbiano raggiunto un accordo sui criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale. Ma risorse aggiuntive non ce ne sono”. Così il Ministro Sirchia nell’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica in edicola oggi. “L´accordo tra i governatori –aggiunge Sirchia- mi dà la possibilità, se loro sono d´accordo, di attuare subito il riparto dei fondi. C´è una richiesta ancora in giudicato di competenza del Tesoro che riguarda il congelamento di 173 milioni di euro delle "entrate proprie" delle Regioni per il 2001. Visto che il loro accordo si basa anche su questi soldi in caso di risposta negativa la situazione potrebbe diventare pesante. Ma ho segnali positivi dal Tesoro”. La Conferenza Stato-Regioni discute proprio oggi il riparto dei fondi alle Regioni e le loro richieste di risorse aggiuntive.
“Io avevo proposto un fondo di riequilibrio per compensare gli eccessi, ma le Regioni hanno scelto un´altra strada -prosegue Sirchia-
È ovvio che con più risorse dovrebbero essere erogati più servizi. In alternativa occorre migliorare l´efficienza e ridurre gli sprechi. La strada è ancora lunga, perché esiste una notevole diversità tra le Regioni. Il mio obiettivo è lavorare insieme per rendere più efficiente il sistema. Non è poi vero che l´Italia investe meno degli altri Paesi europei in sanità. Noi siamo al 5.85 per cento del Pil al quale va aggiunto il 2 per cento della mano privata. La Germania spende l´8 per cento. Negli Stati Uniti il pubblico investe il 4 per cento del Prodotto interno lordo».
E riguardo al contratto dei dipendenti della sanità (costo presunto 2 miliardi e 400 milioni di euro a carico delle Regioni) Sirchia ammette:
«È un grosso problema. Il precedente contratto ha messo in moto un meccanismo che porta alla crescita eterna della spesa, superiore all´inflazione e quella degli altri comparti. Con l´Aran si dovrà ragionare».(La Repubblica, 06/02/2003)