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NUOVE NORME UE SUI CONTROLLI ALIMENTARI

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La Commissione UE ha annunciato l’adozione di una nuova normativa che rafforza i controlli sulla sicurezza alimentare ed armonizza a livello europeo i sistemi di controllo. Le nuove norme introducono nuovi livelli di sanzioni, tra cui quelle penali, e garantiscono assistenza ai paesi in via di sviluppo per evitare che, quello che si vuole eliminare chiudendo la porta, possa entrare attraverso le importazioni dalla finestra. Le nuove misure, definite ''draconiane'' dal commissario Ue alla salute David Byrne, avranno un impatto notevole sulle finanze comunitarie. I controlli relativi alle derrate alimentari e agli alimenti per gli animali oggi incidono sul bilancio Ue per tre milioni di euro l'anno. Quando il nuovo sistema sara' a regime - vale a dire dopo l'approvazione della normativa da parte del Parlamento europeo e del Consiglio - la spesa salira' a piu' di cinque volte tanto, 16 milioni di euro. Presentando alla stampa le nuove misure, Byrne ha parlato di una promessa mantenuta, nell'ambito delle iniziative assunte per attuare una delle priorita' di lavoro della Commissione Prodi: la sicurezza alimentare. ''Le nuove misure migliorano di molto la nostra capacita' di gestire la catena delle derrate alimentari e degli alimenti per animali, consentendoci di servire ai consumatori europei alimenti piu' sicuri che mai'', ha commentato il commissario con una certa soddisfazione. I controlli saranno di competenza degli Stati membri (che potranno ricorrere anche a enti non governativi), ma la direttiva garantira' un approccio piu' coerente e meno frammentato che consentira' una reale cooperazione tra le autorita' competenti nel caso in cui, ad esempio, i risultati dei controlli compiuti richiedessero l'intervento di piu' paesi. Il quadro delle sanzioni sara' rafforzato. La manipolazione e la commercializzazione illegale di materiale a rischio sara' qualificato alla stregua di un reato penale. Sul buon funzionamento del nuovo sistema, vegliera' l'Ufficio alimentare e veterinario della Commissione (Oav), che si incarichera' di ispezioni supplementari anche verso i paesi terzi, soprattutto quelli in via di sviluppo, per controllare la qualita' delle loro esportazioni. La Ue affina cosi' la sua strumentazione contro gli alimenti animali non sicuri, all'origine degli scandali del pollo alla diossina e della mucca pazza. La direttiva arriva a poco piu' di un mese dalla decisione dei ministri dell'agricoltura di mettere al bando dal primo gennaio del 2006 l' uso di antibiotici nei mangimi e di centralizzare le regole di autorizzazione per gli additivi destinati all'alimentazione degli animali. Secondo uno studio della Federazione europea della salute animale, l'uso di antibiotici a fini di ingrasso e' passato negli ultimi cinque anni da 1.600 a 786 tonnellate. Negli ultimi 20 anni, la Ue e' riuscita a vietare piu' di 20 antibiotici usati per additivi per la crescita degli animali che nei casi estremi contribuivano fino al 30% del loro peso. (ANSA).