COADIUTORI, TREMONTI HA FIRMATO

Il Ministro Tremonti ha firmato il decreto interministeriale con il quale il Ministero del Tesoro sblocca i fondi da destinare al rinnovo dei contratti dei medici veterinari coadiutori. La firma di Tremonti si affianca a quella già apposta nei giorni scorsi dal Ministro Sirchia. Dalle cifre dello stanziamento, la cui entità non è ancora ufficiale ( si parla di 3 o 5 miliardi di vecchie lire), dipenderanno non solo la conferma del trattamento economico previsto dal contratto scaduto, ma anche eventuali possibilità migliorative rispetto all'iscrizione ad ENPAV e INAIL. Oggi, al Ministero della Salute, i coadiutori passeranno alla configurazione della loro tipologia contrattuale. Prevedibilmente, i veterinari impegnati nei PIF (Posti di Ispezione Frontaliera) saranno collaboratori del Ministero e svolgeranno l’attività in via non esclusiva. Chiederanno pertanto di non fissare per contratto un numero minimo di ore lavorative ( 36 h.), minimo che andrebbe a scapito dei benefici della non esclusività. I veterinari coadiutori non fanno parte degli organici ministeriali. La loro tipologia professionale, istituita negli anni Settanta per intensificare i controlli alle frontiere, è da sempre inquadrata come “collaborazione”, una formula certamente meno onerosa per le finanze pubbliche, ma che espone ogni anno i Colleghi dei PIF a riaprire il tavolo della contrattazione con i Ministeri competenti. E dagli anni Settanta ad oggi, i controlli alle frontiere si sono sempre più intensificati, sia per l’aumento dei flussi commerciali, sia per la maggiore attenzione a problemi ed emergenze sanitarie. Di pari passo, nel corso dei decenni, non si è purtroppo registrato un innalzamento della considerazione pubblica e della dignità professionale di questi Colleghi, malgrado l’ANMVI sia stata testimone di rassicurazioni e attestazioni di riconoscimento da parte delle autorità di Governo, in più di un'occasione d'incontro nel corso delle ultime settimane.