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UE: SI’ ALL’ACQUACOLTURA

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La nuova strategia, che il commissario europeo alla pesca Franz Fischler aveva presentato nel settembre scorso, e' stata accolta la scorsa settimana dai Quindici. Ampio il sostegno dell'Italia. Al riguardo, il sottosegretario con delega alla pesca Paolo Scarpa Bonazza ha indicato che ''in Italia, anche a livello regionale l'acquacoltura ha dimostrato di poter essere una validissima fonte alternativa di approvvigionamento del mercato, dove la domanda e' ormai largamente deficitaria rispetto all'offerta e dove l'offerta strettamente dipendente dalle importazioni''. L'Italia condivide anche il principio, sottolineato da Fischler, che ''lo sviluppo dell'acquacoltura non si deve fare a detrimento dell'ambiente, ne' della sicurezza o della qualita' degli alimenti''. Per Scarpa Bonazza, e' giusto che il settore ''si sviluppi in un contesto globale di sicurezza ambientale, con un riguardo particolare per le pratiche di produzione a minor impatto, ma tenendo saldo il principio di un severo controllo sui processi produttivi dei mangimi utilizzati, per non doversi ritrovare, domani, con un quanto mai deprecabile caso di 'pesce pazzo'. L'idea dell'Esecutivo Ue, sottoscritta dai Quindici, e' di intervenire su tre fronti per dare un nuovo impulso all' acquacoltura. In primo fronte e' quello dell'occupazione: Bruxelles ritiene possibile creare tra 8.000 e 10.000 nuovi posti di lavoro tra il 2003 e il 2008. Il secondo fronte interessa i consumatori in quanto si mira a rafforzare l'offerta di alimenti sicuri e di buona qualita' fissando norme sanitarie e per il benessere degli animali. Infine, si pensa a sviluppare un'attivita' rispettosa dell' ambiente. Del resto i ministri della pesca europei accolgono l'idea di rafforzare l'integrazione della protezione dell'ambiente nel quadro della politica comune della pesca migliorando la ricerca scientifica per raggiungere una maggiore conoscenza degli ecosistemi marini e soprattutto delle interazioni tra questi e le attivita' umane. Tra gli impegni che stanno portando avanti i Quindici nel settore della pesca c'e' anche quello di dare nuove prospettive agli accordi ittici con i Paesi terzi del Mediterraneo. (ANSA).