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AISA E INFORMATORI: NO A STANDARD UNICO

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Convergono i pareri di AISA e FNOVI sulla proposta di legge che vorrebbe istituire un albo per gli informatori scientifici. “ Anche per AISA, così come per FNOVI, - riferisce il dottor Giacomo Fortuni, Direttore dell’Associazione Nazionale dell’industria della salute animale -l’audizione del 23 gennaio presso la Commissione Affari Sociali della Camera ha rappresentato un appuntamento importante, volto a rappresentare presso i nostri decision maker le peculiarità del mondo della salute animale e la sterilità di un approccio mirante a normare con gli stessi strumenti la farmaceutica veterinaria e quella umana. Ma le peculiarità del settore veterinario impongono al legislatore alcune riflessioni. Prosegue infatti Fortuni: ”La marcata differenza tra i volumi di vendite (circa 400 milioni di euro di spesa farmaceutica veterinaria contro i circa 11 miliardi dell’umana) rappresenta infatti solamente una delle peculiarità del sistema di promozione e distribuzione del farmaco veterinario se rapportato a quello umano. Altri e più importanti fattori caratterizzano la farmaceutica veterinaria: il numero di specie coinvolte è diverso (una sola, l’uomo, per la farmaceutica umana), e diversi sono i problemi che possono toccare da vicino il nostro comparto, a cominciare da quello, sempre più sentito, della sicurezza alimentare. Per il farmaco umano, ad esempio, non è necessario condurre studi residuali, con un risparmio sulle spese di ricerca che, di conseguenza, non incidono sul costo finale del prodotto. Diversi i costi al consumatore anche per un altro motivo: il farmaco umano è, per massima parte, sovvenzionato dal sistema sanitario nazionale, mentre le spese per il farmaco veterinario sono sostenute in toto dal proprietario dell’animale. Diverso infine il quadro normativo (l’attività di informazione scientifica veterinaria non è normata, e solo di recente è stato approvato un decreto che regola la pubblicità al pubblico del farmaco veterinario senza obbligo di prescrizione). Ma è il sistema distributivo che differenzia maggiormente i due mercati: laddove il farmaco umano è distribuito in tutte le farmacie del Paese, quello veterinario, per sua intrinseca natura (diffusione delle varie specie sul territorio, differenziazione animali da reddito/animali da compagnia, scarsità di mezzi da impiegare nella distribuzione sul territorio) viaggia “a chiamata” e viene consegnato solamente dove è richiesto. In questo senso, è essenziale la figura del “promotore” del farmaco veterinario, un professionista che informa il canale distributivo (veterinario, farmacista, grossista) in modo da assicurare anche la puntuale distribuzione del farmaco. Per questi motivi - conclude Fortuni- è evidente come l’imposizione di un unico standard per la figura dell’informatore, standard che contempli le peculiarità oggi garantite dal “promotore” veterinario, comporterebbe un aggravio sulle Aziende del Settore, e quindi, a cascata, sul proprietario dell’animale e sul sistema produttivo nazionale. Da quanto è emerso nel corso dell’audizione, è in ogni caso possibile evidenziare alcuni spunti positivi. In primo luogo registriamo con soddisfazione la presa di coscienza del legislatore sulle profonde differenze che caratterizzano il mondo della salute animale, un mondo spesso sconosciuto e troppo frequentemente appiattito sui temi della farmaceutica umana. In secondo luogo, è importante sottolineare la coesione che la filiera ha dimostrato in questo frangente: la forte necessità di procedere all’individuazione di una normativa ad hoc sull’informazione scientifica veterinaria sganciata da quella umana, infatti, ha costituito il punto cardine dell’audizione sia di AISA che della FNOVI. Tale unità di intenti non potrà che avere effetti benefici su di un comparto di dimensioni ridotte, ma che interseca direttrici fondamentali della nostra società.