NO AL TARIFFARIO REGIONALE FAI DA TE
La Regione Campania potrebbe essere costretta a pagare decine di milioni di euro ai centri radiologici convenzionati che dal 1998 hanno erogato prestazioni di radiologia ambulatoriale sulla base del tariffario regionale deliberato nel marzo del 1988, un tariffario al ribasso rispetto al tariffario ministeriale.
Il TAR della Campania ha infatti accolto il ricorso dei radiologi per l’annullamento del nomenclatore tariffario adottato dalla Regione. I tagli percentuali imposti dalla Giunta regionale in deroga a quanto previsto dalla normativa nazionale non sono piaciuti ai giudici del TAR: “la commissione regionale preposta ha proceduto alla determinazione delle tariffe sulla base di un giudizio di risparmio della spesa globale, finendo per risultare per non poche voci di entità inferiore ai costi per la materiale esecuzione dell’indagine”. La misura della differenza con le tariffe ministeriali è limitata al 20 per cento ( comma 9, art. 2, L. 549/1995); eventuali scostamenti superiori a questa percentuale possono essere adottati solo dopo adeguata ponderazione ( ex art. 3 DM 1994). La Giunta della Campania, secondo il TAR, ha invece svolto un insufficiente lavoro istruttorio e non ha sentito i rappresentanti dei radiologi. (sentenza 7858, dic. 2002)
NOTIZIE PIU' LETTE
- Dichiarazione congiunta contro l'addestramento coercitivo del cane
- PSA, 6 nuovi focolai: aggiornamento del Ministero
- Ecoschema 1, antibiotici: soglia unica al posto della mediana
- Antimicrobici in deroga, pubblicate le nuove regole
- PSA, in vigore misure straordinarie di controllo
- PSA, EUVET in Italia: evitare espansione a Est e a Sud