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UE: LIBERA CIRCOLAZIONE CON REGOLE

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Il Parlamento Europeo sta incontrando difficoltà nel trovare il giusto equilibrio normativo che permetta da un lato la circolazione ed il libero insediamento dei professionisti intellettuali e dall'altro garantisca il cliente, che non è in grado di valutare la qualifica del professionista proveniente da un altro paese e neppure la qualità delle sue prestazioni. Il problema da superare è la diversa preparazione professionale prevista nei vari paesi europei e quindi le differenti capacità professionali. L’Europarlamento ha ravvisato quindi la necessità di mantenere delle regole che garantiscano il cliente, ad esempio: il professionista straniero dovrà iscriversi all'Ordine del paese dove vuole esercitare, una iscrizione proforma che garantirebbe il cliente da possibili abusi; dovrà iscriversi alla Cassa di previdenza del Paese dove intende svolgere l'attività ed effettuare regolarmente i versamenti previsti; rispettare, dove esistano, i tariffari minimi ormai riconosciuti anche a livello europeo come garanzia della qualità della prestazione, quando riconosciuti, approvati e resi obbligatori da normative statali. Nel caso di non equivalenza dei titoli dovranno essere previsti momenti di compensazione favorendo l'innalzamento dei livelli formativi. Non dovranno in ogni modo essere create forzature per il riconoscimento di un titolo che non trova alcuna corrispondenza nel paese dove si intende svolgere l'attività. Agli Ordini o altri organismi simili o corrispondenti sarà demandata la gestione di tutto il sistema.