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TUTELA ANIMALE DA IERI ALLA CAMERA

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Ieri a Montecitorio la discussione del testo Disposizioni a tutela degli animali si è limitata alle linee generali della proposta A.C. 432. Italico Perlini relatore del testo ha spiegato ai deputati che il “il provvedimento in esame è il risultato di un lungo ed approfondito lavoro svoltosi in Commissione, il cui punto di partenza sono stati alcuni progetti di legge diretti, per lo più, all'introduzione del delitto di combattimento tra animali e in generale la tutela penale degli animali. Senza prendere posizione sulla ben più problematica questione della soggettività giuridica dell'animale – prosegue Perlini -si è ritenuto necessario rafforzare il principio secondo cui gli animali sono titolari di un valore in sé e non in considerazione del sentimento di pietà che l'uomo prova quando l'animale è vittima di ingiustificate violenze. Si è proceduto quindi a modificare il codice penale inserendo le disposizioni a tutela dell'animale in un apposito titolo del codice. Il lavoro della Commissione, in sostanza, si è ispirato al principio in base al quale la tutela degli animali deve essere riconosciuta considerando gli stessi come autonomi esseri viventi, dotati di sensibilità psicofisica, e capaci di reagire agli stimoli del dolore quando sia superata una soglia di normale tollerabilità. Ciò significa che non può più trovare accoglimento, nel nostro ordinamento, alcuna norma che ponga come oggetto della tutela penale non tanto l'animale in sé, quanto il senso di pietà e di compassione che l'uomo prova verso gli animali, che viene offeso quando un animale subisce crudeltà ingiustificate. La necessità di un più incisivo intervento del legislatore penale nella materia in esame era già stata avvertita nel corso della precedente legislatura. Non si giunse alla approvazione finale di un testo a causa delle forti divergenze di alcune forze politiche sulle disposizioni relative alla pericolosità di alcune razze canine. Nel corso dell'esame in Commissione giustizia si è preferito rinviare l'esame di questo tema ad un momento successivo, al fine di evitare che potesse rallentare l'esame di questo provvedimento. L'articolo 3 del testo unificato delle proposte di legge in esame introduce obblighi per i medici veterinari; in particolare, si dispone che i medici veterinari, che nell'esercizio della professione abbiano curato o visitato animali che presentavano lesioni in qualche modo riferibili a combattimenti o a competizioni fra animali, debbano inoltrare una segnalazione all'autorità giudiziaria. La violazione dell'obbligo determina una sanzione amministrativa da 500 a 1.500 euro e la stessa sanzione si applica anche in caso di ritardo del referto”.