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UDINE: FACOLTA’ SENZA SBOCCHI

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Il presidente Renato Del Savio si dimostra critico verso il corso dell’ateneo udinese. L’università ha da poco pubblicizzato la figura dello specialista in igiene e sanità animale, un ruolo professionale che dovrebbe andare ad arricchire la gestione igienico-sanitaria degli allevamenti animali e ittici. «Una figura che non ha alcun ruolo riconosciuto, né alcuna possibilità di entrare a far parte di qualche ordine professionale. Insomma, non ci sono sbocchi. Questo tipo di attività viene svolta solitamente dai medici veterinari, ed è evidente che continuerà a essere così, perché le aziende preferiscono rivolgersi a un professionista la cui competenza sia riconosciuta in tutta la gestione dell’azienda (attività clinica, gestione del farmaco eccetera). Invece, si crea confusione tra figure professionali. Lo stesso accade anche per il corso di laurea in Scienze della produzione animale, pure in questo caso i laureati si devono adattare ai lavori che trovano, non sempre attinenti con gli studi compiuti», afferma Renato Del Savio, presidente dell’ordine dei medici veterinari. Del Savio non intende assolutamente «disconoscere il ruolo dell’università, che invece dovrebbe svolgere un ruolo più alto di collegamento soprattutto con il mondo della ricerca, quello della professione e dell’utenza. Nell’attivazione dei corsi di laurea gli incontri con gli ordini professionali si sono fatti dopo che ormai era già stato tutto deciso, quando anche qualsiasi contributo o suggerimento erano vani». Domani il Collega Del Savio parlerà del ruolo della sanità veterinaria privata nell’ambito del seminario Il "sistema" veterinario tra presente e futuro", realizzato a Udine dal Consorzio Universitario del Friuli.