• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31409

GARANZIE ALIMENTARI E D’INFORMAZIONE

Sicurezza alimentare compromessa, controlli inesistenti, frodi e illegalità diffusa. Queste le distorsioni che emergono dall’informazione nazionale a seguito delle ordinanze di custodia cautelare firmate dal Gip di Nola a carico di 35 persone ( 37 secondo fonti diverse) con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al falso, frode alimentare e in commercio, evasione fiscale e violazione delle norme comunitarie in materia sanitaria. Per l’Associazione Nazionale dei Medici Veterinari Italiani – ANMVI- il coinvolgimento dei medici veterinari ( 8 secondo alcune fonti 9 secondo altre) va ancora chiarito e dimostrato. La condanna pubblica alla quale si sono esposte professionalità senza macchia fino al momento dell’arresto desta nell’ANMVI reazioni preoccupate e di biasimo per la superficiale divulgazione di informazioni riservate al vaglio degli inquirenti. L’ANMVI si augura che venga fatta piena luce sulla condotta dei medici veterinari coinvolti nello scandalo, ritenendo doveroso subordinare all’esito dell’indagine giudiziaria ogni giudizio. Sorprende inoltre la reazione soddisfatta delle Autorità competenti di fronte a blitz spettacolarizzati, che dovrebbero invece indurre ad espressioni di preoccupazione e ad assunzioni di responsabilità e impegno. Gli effetti disastrosi sul mercato produttivo di un’informazione scorretta dovrebbero essere ormai noti al nostro Paese. Fenomeni che una odierna trasmissione radiofonica ha liquidato come “ inquietanti” trovano nell’allarmismo alimentare uno strumento di disinformazione che confonde la vera natura del crimine e le reali implicazioni del problema. Secondo L’ANMVI lo scandalo di Nola impone interventi urgenti sul vigente sistema dei controlli di filiera che attualmente lascia ancora pericolosi e colpevoli spazi alle frodi. E’ dunque indispensabile riformare l’anagrafe attribuendo ai medici veterinari l’identificazione dei capi mediante sistemi elettronici e non cartacei. E’ indispensabile che ai controlli ufficiali, senza in alcun modo sostituirli, si affianchi la sorveglianza sanitaria in allevamento a cura di un medico veterinario privato in grado di garantire insieme all’allevatore la qualità e la sicurezza dei capi destinati alle produzioni alimentari. Il “veterinario riconosciuto”, previsto dal Dgls 169/99 e mai istituito malgrado le indicazioni dell’Unione Europea, è l’anello mancante della filiera. A questo riguardo l’ANMVI sollecita il Ministero della Salute, il Dicastero competente in materia di sanità pubblica, all’adozione di provvedimenti e misure di prevenzione idonee a garantire i consumatori e a precludere spazi di illegalità e illeciti.