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FSA: CANE NON RESPONSABILE DI VIOLENZA

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Per la Fondazione Salute Animale “l'Ordinanza emessa dalla Regione Lombardia, criminalizzando indistintamente tutti i cani ed in particolare quelli di taglia media, grande e gigante, vuole rinnegare un patrimonio dell'umanità : il rapporto uomo-cane, che supera le barriere naturali tra le specie e crea proverbiali sentimenti di amore, amicizia, fedeltà del tutto inattaccabili. I sei milioni di cani presenti sul territorio nazionale, invece, vengono tutti trattati come fossero un esercito di potenziali criminali condotti da persone incivili, e pertanto, assieme ai loro proprietari vengono privati della libertà di muoversi e di interagire. Questa ordinanza vuole adeguare il cane alla società violenta che si manifesta in ogni campo, ma è nella rivalutazione di tale immagine che possiamo e dobbiamo intervenire, e all'imposizione di tale immagine ci ribelliamo, per il bene dei nostri amici cani, ma anche della stessa società civile”.
Secondo la FSA le disposizioni dell’Ordinanza che vietano ai minori di condurre cani di grossa taglia compromettono il valore educativo del rapporto con l’animale: “Gli adolescenti non possono godere del piacere di portare il proprio cane a passeggio; dopo tutto quello che è stato detto sul vantaggio psicoformativo di crescere prendendosi cura responsabilmente di un animale e confrontandosi con una mente diversa. I cani sono universalmente riconosciuti leganti sociali, strumenti per comunicare e formare nuove amicizie, importantissimi per migliorare la socialità dell'anziano e combattere la solitudine; lo stesso Ministero della Salute sta intervenendo per favorire le terapie assistite da animali”.
In conclusione, la FSA chiede “ provvedimenti mirati a colpire i proprietari irresponsabili di cani, evidenziando che la responsabilità degli atti compiuti dagli animali ricade sempre sull’uomo che li ha in custodia ” e rimarca che “la Lombardia, Regione che dovrebbe essere leader non solo a livello nazionale ma anche europeo, sta acquisendo un primato, non certo invidiabile, di incomprensione nella gestione del rapporto uomo-cane nella nostra società”.