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REAZIONI ALL’ORDINANZA BORSANI

L’ordinanza emessa dalla Regione Lombardia recita nei primi capoversi: “…il verificarsi di casi di morsicature provocate da cani non idoneamente custoditi o sorvegliati…”. E’ questo il punto focale, che non può essere affrontato in maniera semplicistica con l’imposizione generalizzata della museruola. È compito dell’Autorità tutelare la salute del cittadino ma è molto importante affrontare in modo corretto il problema, salvaguardando anche il benessere dell’animale. Riconoscendo il fatto che il cane morsicatore non sia stato idoneamente custodito, si ravvisa la responsabilità del proprietario che non ha adempiuto ai propri obblighi e, implicitamente, si evidenzia che il cane non morsicatore non rappresenta un pericolo. È opportuno richiedere in modo fermo e deciso il rispetto delle norme vigenti, ovvero l’iscrizione dei cani all’anagrafe canina con relativo controllo da parte delle Autorità preposte e l’uso del guinzaglio e della museruola nei locali pubblici e sui pubblici mezzi di trasporto. Al fine di prevenire i comportamenti di aggressione è necessario agire sia a livello dell’allevatore, verificando il corretto sviluppo comportamentale del cucciolo, sia a livello del proprietario accertando la messa in atto di una corretta educazione del proprio animale da compagnia. A tale scopo è indispensabile promuovere appositi corsi gestiti da Medici Veterinari competenti, organizzati dai comuni e/o dalle A.S.L. Si avverte anche la necessità in ogni comune di uno o più “parchi etologici”, ovvero di aree in cui i cani possano socializzare ed interagire con i propri simili in completa libertà e sicurezza. Le norme restrittive non sempre sortiscono gli effetti desiderati, soprattutto se sono di difficile applicazione: non è facile per un cane adulto accettare la museruola soprattutto se non l’ha mai indossata con regolarità in precedenza. Inoltre è problematico per l’Autorità competente controllare e verificare che un cane rientri nei parametri indicati dall’ordinanza. Facciamo presente che anche un cane morsicatore di peso inferiore ai 18 Kg può infliggere ferite di notevole entità! Si corre il rischio di avere una normativa “tappabuco” estremamente severa ma pressoché inapplicabile e che non risolve il problema. Una politica di contenimento o di repressione di un comportamento non può avere, a lungo termine, un risultato duraturo. Solo affrontando il problema dei cani morsicatori in termini più ampi si potranno avere dei risultati. Il pensiero dell’ANMVI e della SISCA è di promuovere l’educazione del proprietario e del cane al fine di aumentare il benessere di entrambi. Ed in quest’ottica si inserisce anche il progetto che stiamo sviluppando in collaborazione con l’ENPA per il recupero dei pit - bulls adibiti ai combattimenti. ANMVI - Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani - SISCA - Società Italiana di Scienze Comportamentali Applicate