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MATERIALE A RISCHIO, COMITATO VIGILERA'

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Restano in attesa di una regolamentazione le ingenti quantità di sottoprodotti che discendono dalle tonnellate ( 2 milioni all’anno) di materiale, ad alto e basso rischio, da cui derivano 600 mila tonnellate di farine animali. I costi di distruzione sono pari a 400 milioni di euro e dal 1 novembre, da quando cioè sono scaduti gli aiuti pubblici, sono a carico della filiera.
Giuseppe Ambrosio, Commissario Straordinario per la BSE e capo dipartimento dei prodotti agroalimentari del Ministero delle Politiche agricole ha annunciato il rinvio al 30 novembre di un nuovo decreto interministeriale. Nel frattempo, il Ministero ha proposto un protocollo d’intesa siglato con alcune rappresentanze della filiera, ma fortemente criticato da altre, che prevede la costituzione di un comitato di garanzia con compiti di verifica sugli standard di ritiro e smaltimento delle farine animali.
Aia, Coldiretti e Confagricoltura interpretano la firma del protocollo come “ un atto di responsabilità”, ma le industrie della macellazione e dei mangimi bocciano il documento perché non entra nel merito dell’entità dei prelievi da effettuare sulla filiera per finanziare le attività di raccolta e smaltimento del materiale a rischio. La proposta di un prelievo sulla grande distribuzione ( il cosiddetto modello francese) non piace al Mipaf che si vede accusato di voler addossare tutti i costi ai segmenti produttivi della filiera.
Il protocollo sarà in vigore fino al gennaio del 2003.