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NUOVO ATTACCO ALLE CASSE

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Il Governo sembra aver preso di mira le Casse private del mondo professionale. Il comma 2 dell'art. 30 della Finanziaria prevede la possibilità per gli ex professionisti di recuperare ai fini pensionistici, con la ricongiunzione o la totalizzazione, eventuali periodi di attività pregressi per i quali ha già ottenuto il rimborso dei contributi versati alle casse di previdenza. Questo articolo, infatti, prevede per migliaia di ex professionisti la possibilità di far rivivere ai fini pensionistici gli anni ed i relativi contributi versati alle casse e per i quali erano stati liquidati al momento della cessazione dell'attività. Questa novità potrebbe facilitare l'accesso al pensionamento o contribuire all'innalzamento della pensione esclusivamente a tutti i professionisti che hanno svolto un lavoro autonomo con obbligo di iscrizione ad una cassa di previdenza e che successivamente per cessazione dell'attività hanno ottenuto il rimborso dei contributi versati. Gli stessi, oggi, con questa nuova normativa avranno la possibilità di ripristinare i predetti periodi di anzianità pregressa, che saranno quindi utilizzabili ai fini pensionistici, riversando alla cassa la somma rimborsata aumentata della rivalutazione monetaria e degli interessi legali. Per le Casse significherebbe a fronte di versamenti contenuti dover liquidare migliaia di nuove pensioni o doverne incrementare molte altre.
Secondo De Tilla, Presidente dell'Adepp, l'Associazione degli enti di previdenza privati, questa norma è evidentemente iniqua e comporterebbe ingenti oneri per tutte le casse. Riportando l'esempio di quella Forense ha evidenziato che solo per questa il costo da sopportare è superiore ai 55 milioni di euro.