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AGENZIA ALIMENTARE UE: SUBITO UNA SEDE

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"Condivido l'appello rivolto ai leader Ue dal Consiglio di Amministrazione dell'Authority alimentare. Credo sia arrivato il momento di dare certezza e di definire in ogni suo aspetto un progetto così necessario per la sicurezza alimentare dei cittadini dell'Unione''. Queste le dichiarazioni del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Gianni Alemanno, dopo la lettera inviata dal Consiglio di Amministrazione dell'Autorita' europea per la Sicurezza alimentare al presidente di turno dell'Ue, Anders Fogh Rasmussen, al Presidente della Commissione, Romano Prodi, e al Presidente dell'Europarlamento, Pat Cox. Nella lettera i membri del CdA, dopo aver sottolineato la difficolta' a rendere operativa l'Agenzia insediata provvisoriamente a Bruxelles, sollecitano i leader Ue a prendere al piu' presto una decisione sulla designazione definitiva della sede dell'Authority. ''Ritengo ha continuato Alemanno che i Capi di Stato gia' nella prossima riunione di Copenaghen abbiano a disposizione tutti gli elementi per decidere tra le sedi candidate. E' evidente che da parte dell'Italia abbiamo fornito tutte le motivazioni perche' la scelta possa ricadere su Parma”. Nei giorni scorsi, al Forum di Cernobbio su agricoltura e alimentazione, Alemanno ha richiamato l’Italia ai suo doveri: “non si può pensare di risolvere a Bruxelles tutti i problemi dell’agricoltura italiana. E’ a Roma che devono essere definite le regole virtuose per tutta la filiera”. Sulla tracciabilità Alemanno ha attivato un osservatorio CNEL, in attesa che il Senato licenzi il collegato agricolo contenente un capitolo proprio sulla tracciabilità. Giorgio Calabrese, membro italiano dell’Autorità Europea sulla sicurezza alimentare ha posto l’accento sulla necessità di “avere cibo igienicamente perfetto”. Il primo problema che l’Autorità dovrà risolvere - ha detto Calabrese - sarà quello della sicurezza scientifica”. La percezione dei consumatori, secondo stime diffuse da Agrisole, rivela timidi rialzi di ottimismo. Per il 34% del campione Ispo utilizzato l’agroalimentare negli ultimi 5 anni “ è abbastanza migliorato”. Per il 30% è “rimasto uguale”.