“Questa e' una finanziaria difficile e travagliata - ha detto il sottosegretario alla Salute Cursi - sia a livello nazionale che internazionale e anche i Paesi che sono stati sempre primi della classe attraversano un momento di difficolta'. Abbiamo chiesto pero' che non fossero toccate le spese sociali. Un federalismo solidale e' quello che ha proposto il sottosegretario per garantire a tutti lo stesso trattamento, gli stessi prezzi e riconfermare la necessita' di un servizio sanitario nazionale. ''E' fondamentale - ha affermato - l'esigenza di uno Stato che riequilibri le diverse situazioni: non sono innamorato del federalismo e quello che sta uscendo creera' 21 sanita' diverse''.
Polemico Giovanni Bissoni, assessore alla sanità dell’ Emilia Romagna: ''Il Servizio sanitario nazionale ha bisogno di investimenti e finanziamenti, non di tagli alle spese, effettuati tra l' altro secondo una concezione dirigista, che non portera' reali risparmi”. Bissoni ha detto che con i tagli non solo non si possono garantire a tutti i livelli essenziali di assistenza (Lea), ma non si risolverebbe neppure il problema di una sanita' a due velocita', piu' efficiente al Nord e in maggiori in difficolta' al Sud. “Non e' col dirigismo che si puo' pensare di governare la sanita' e di portare beneficio al bilancio'', ha affermato l’assessore secondo il quale e' sbagliato anche ''mandare a casa'' i direttori generali delle Aziende che non raggiungono il pareggio di bilancio: ''Non erano queste le proposte che le Regioni si aspettavano''. (ANSA). La Finanziaria annunciata prevede che per le Asl e gli ospedali che non avranno i conti in regola scatti la sostituzione automatica dei direttori generali. E' prevista - e' scritto nella bozza – “la decadenza automatica dei direttori generali nell' ipotesi di mancato raggiungimento dell'equilibrio economico delle aziende sanitarie ed ospedaliere, nonchè delle aziende ospedaliere autonome”.
