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UCCISO IL PIT BULL AGGRESSORE

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Il pitbull di 17 mesi, che il 2 settembre scorso aveva aggredito un bambino di otto anni a Milano, è stato soppresso con un'iniezione letale. A chiederne l’eliminazione è stata la proprietaria. L’animale si trovava sotto sequestro presso il Canile Municipale.
Molte le reazioni di dissenso. Ettore Degli Esposti, dell'Enpa di Milano:''è assai raro che un magistrato disponga la soppressione di un animale, anche se ha aggredito: in genere è il padrone che, rifiutando di riprenderselo e di garantire per lui, dà il via libera alla soppressione''. E sempre dall’ENPA di Milano Laura Borromeo dichiara: ''E' importante che i cani vengano curati ai primi sintomi di aggressività o di disadattamento. Per questo ci sono i comportamentalisti, che però in Italia sono ancora pochi e sconosciuti''. Un cane del genere non può essere solo un passatempo o un oggetto di moda o peggio, per alcuni, una minacciosa presenza da ostentare. Devono essere chiare anche le responsabilità che comporta: nell'acquisto, per evitare di comprare esemplari a basso prezzo, che in genere sono il risultato di 'linee di sangue' sbagliate e instabili, nell'educazione e, ovviamente, anche nella cura degli eventuali disturbi''.( dichiarazioni a Il Nuovo.it del 25 settembre sera)
La dottoressa Diana Levi, responsabile del Servizio Sanità Animale Asl Città di Milano, giorni fa aveva precisato al quotidiano Il Giorno che per contrastare episodi di tale gravità non occorrono nuove leggi. Basta far rispettare quelle che ci sono. Come sostiene anche l'assessore regionale alla sanità, Carlo Borsani. Quest'ultima vicenda è emblematica: «Quando vengono segnalate lesioni provocate da animali, questi vengono messi in osservazione per 10 giorni. Se le lesioni provocate a uomini o altri animali sono particolarmente gravi può essere emessa un'ordinanza che prevede l'uso congiunto di museruola e guinzaglio al di fuori dell'ambito domestico - spiega la dottoressa - . La non ottemperanza della quale prevede la segnalazione all'autorità giudiziaria». Il Pitbull che ha azzannato Alessandro Era già stato messo in osservazione due volte. In maggio aveva l'ordinanza». Che però, come si può dedurre dagli eventi, è stata disattesa. «Nel nostro piccolo abbiamo fatto qualcosa», aggiunge il medico veterinario. Che va oltre, con una proposta concreta. Rieducare un Pitbull, come ogni altro cane così aggressivo, «è difficile oltre che molto costoso. Questi animali costituiscono un grosso problema. L'unica soluzione sarebbe limitarne il numero attraverso la sterilizzazione che però potrebbe essere coatta solo attraverso un'ordinanza ben motivata del sindaco». Non c'è quattrozampe, oggi, che esca dal canile senza tatuaggio. «Ma la sterilizzazione non può essere fatta immediatamenrte per ragioni giuridiche». Eppure solo sterilizzando si potrebbe tentare di limitare il numero di Pitbull in città. Quanti sono? Nessuno lo sa. «Ma dalla statistica che abbiamo appena fatto, proprio a sostegno della nostra proposta al sindaco, risulta che la percentuale dei Pitbull tra i cani entrati in Canile è in crescita. Dal 7% del 2001 al 7.26 % nei primi cinque mesi di quest'anno». E anche tra i cani "morsicatori" segnalati, 360 nei primi 5 mesi dell'anno, il numero dei Pitbull è in crescita. ( fonte Il Giorno .it )