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LA FNOVI INCONTRA L’UNIVERSITA’

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E’ in corso da questa mattina l’incontro fra il gruppo di lavoro incaricato dalla FNOVI ai rapporti con l’Università, e una delegazione della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Medicina Veterinaria. I lavori, coordinati dal dottor Domenico D’Addario presso la sede FNOVI di Roma, seguono un articolato ordine del giorno. Questi i punti principali: 1. Iscritti alle facoltà: il numero controllato di iscrizione alle Facoltà italiane deve essere programmato dopo un’attenta valutazione, assieme al mondo professionale rappresentato dalla FNOVI, delle reali esigenze del settore. 2. Specializzazioni previste: dovrebbero essere valutate insieme al mondo professionale rappresentato dalla FNOVI, tenendo conto delle esigenze e delle richieste del mercato. 3. Programmi dei corsi di laurea: dovrebbero essere presentati al mondo professionale rappresentato dalla FNOVI prima della loro definitiva approvazione per poter raccogliere eventuali indicazioni e suggerimenti, anche in riferimento ai possibili sbocchi di lavoro. 4. Lauree brevi: se non sono indirizzate a situazioni nuove ed emergenti che possano dare altri sbocchi di lavoro rischiano di essere soltanto una fabbrica di nuovi sottoccupati in concorrenza con i veterinari o una semplice scorciatoia per potersi poi iscrivere a veterinaria. La loro istituzione deve essere concordata con il mondo professionale rappresentato dalla FNOVI. 5. Tirocinio: dovrebbe servire a preparare il futuro veterinario alla pratica del lavoro e pertanto dovrebbe essere allungato e svolto anche presso ambulatori esterni convenzionati oltre che presso ospedali universitari e servizi veterinari delle ASL, con una retribuzione parziale ed evitando qualunque forma di sfruttamento. 6. Esami di stato: l’esame di stato serve per valutare le capacità del candidato ad inserirsi a pieno titolo ne mondo professionale; l’esame, pertanto, dovrebbe poter testare in modo oggettivo e completo tutti gli aspetti della professione. I contenuti dell’esame di stato devono essere preparati da una commissione mista tra università e professione. Così come già realizzato in altri Paesi, s’intende valutare la possibilità di trasformare l’esame di stato da un esame a colloquio ad un esame a test con risorse multiple, in modo da renderlo più oggettivo, completo e costante. 7. Ospedali Veterinari: essi sono ben accetti dalla professione purchè rispettino tutte le norme che regolano la professione ed in particolare le tariffe minime, le regole sulla pubblicità. Qualora gli universitari svolgessero attività libero professionale, per la quale servono indicazioni precise sulle modalità o sui limiti, devono rispettare il codice deontologico ed i tariffario degli Ordini. 8. ECM e aggiornamento professionale: il ruolo delle università è molto importante per la formazione continua, nella misura in cui esse sanno trovare un rapporto sinergico con la professione, di collaborazione e di attenzione alle esigenze formative nei diversi settori di attività. 9. Riconoscimento di titoli di specializzazione: le università non hanno ancora provveduto al riconoscimento di titoli già riconosciuti in ambito internazionale, come quelli dei College europei; sarebbe importante e necessario che le università e il mondo professionale trovassero in ambito FNOVI un momento di confronto su questo problema che rischia di penalizzare molti colleghi; le associazioni scientifiche ed il mondo professionale dovrebbero anche trovare con l’università un punto di collaborazione per realizzare insieme progetti di aggiornamento e di specializzazione che portino a titoli che riconoscano l’impegno, la serietà e soprattutto la competenza professionale in campi specifici di molti colleghi. 10. Ricerca: la ricerca svolta in ambito universitario non può non tener conto delle esigenze della professione al fine di portare sulla stessa una ricaduta positiva. 11. Numero eccessivo di facoltà: il numero della facoltà è oggettivamente eccessivo, provocando una parcellizzazione delle risorse umane ed economiche, oltre che un numero eccessivo di laureati. Occorre una riconversione di diverse facoltà in Scuole di specializzazione, anche per sopperire alla forte richiesta di specializzazione post-laurea espressa dalla professione. 12. Accesso alle facoltà ed alle scuole: occorre una nuova definizione dei criteri di accesso alle facoltà ed alle scuole di specializzazione in funzione delle mutate esigenze professionali. 13. Accesso alla professione: occorre istituzionalizzare una presentazione degli sbocchi professionali durante il corso di laurea, in collaborazione con la professione, ed un vero e proprio insegnamento di accesso alla professione per preparare i futuri Colleghi all’inserimento nel mondo professionale.