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ALEMANNO:NO A DENIGRAZIONI DEL BIOLOGICO

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Alla seconda Conferenza nazionale sulle produzioni biologiche che si svolge al Sana, il Salone internazionale di alimentazione naturale, salute, ambiente, in svolgimento a Bologna, il Ministro Alemanno ha dichiarato: ''I consumatori - vogliono sempre piu' essere responsabili delle proprie scelte, e noi abbiamo il dovere di garantire questa possibilita'. Per questo motivo ci siamo posti l' obiettivo di aumentare le produzioni biologiche dal 6 a 15% entro il 2005, seguendo la crescita della domanda''. Alla liberta' di scelta - ha ricordato Alemanno - risponde anche tutta la normativa comunitaria in materia di etichettatura e tracciabilita' dei prodotti, che permette ai cittadini di conoscere l'origine di cio' che arriva sulla loro tavola. 'Anche la nostra decisione di dire no ai prodotti geneticamente modificati - ha aggiunto - non scaturisce da una posizione ideologica, ma dall' analisi che in Italia non si possono coltivare Ogm senza contaminare anche le produzioni tradizionali, mettendo quindi a rischio la possibilita' di scelta del consumatore finale''. Per quanto riguarda l' incremento delle produzioni biologiche, il ministro ha annunciato che apposite norme verranno inserite nella prossima legge delega in materia di agricoltura. Subito dopo la legge, il ministero lancera' una campagna stampa di informazione su questi prodotti. ''In luglio - ha detto il ministro - c'e' stata una campagna diffamatoria sul biologico, che ha preso spunto da alcuni casi di truffe scoperti dai controlli dei Nas. Si trattava di una percentuale minima, fisiologica sul numero totale dei controlli, che pero' tendeva a far passare il concetto che tutte le produzioni sono uguali e che non c'e' piu' la necessita' di scegliere. Contro questa tendenza noi vogliamo rafforzare i controlli e istituire una scuola per formare gli ispettori. L' agricoltura biologica deve diventare la punta di diamante del rapporto tra agricoltura e ambiente''. Sull' informazione ha puntato il dito l' ex ministro delle Politiche agricole, Alfonso Pecoraro Scanio, che ha lanciato l' ipotesi di ''controllare quali giornalisti traggano redditi da incontri e convegni di gruppi multinazionali come la Monsanto e la Novartis''. (ANSA)