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BSE: EMERGENZA RIFIUTI

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Si stimano 1.982.300 tonnellate annue di “rifiuti della BSE”, fra rifiuti animali, grassi e farine ad alto, basso e specifico rischio. Dal primo novembre di quest’anno la gestione dei rifiuti animali dovrà fare da sé, perche la legge 118 del 18/06/2002 finanzia lo smaltimento solo fino al 31 ottobre. Assocarni propone un prelievo parafiscale, un sistema di tassazione che interviene al centro della filiera, sulla distribuzione, e si applica al fatturato proveniente dalle carni; un prelievo che ricade a valle sui prezzi al consumo, ma che l’interesse collettivo potrebbe giustificare. L’incenerimento dei rifiuti della BSE va a rilento per difficoltà tecniche in parte dovute al rischio che le farine animali, ad alto potere calorifico, mandino in panne gli impianti, ma anche per difficoltà burocratiche e ambientali: i cementifici, i più idonei a farsi carico dell’incenerimento, non rispondono alle aspettative per problemi di impatto ambientale e sulle popolazioni vicine. In Sardegna invece il problema è di diverso tenore: il regime di monopolio a cui è affidato lo smaltimento di sottoprodotti animali ha fatto sì che per un bovino si chiedano fino a 400 euro.
Intanto l’ANSA conferma il 68° caso di positivita' ai test per la Bse in Italia; si tratta di un bovino femmina di razza frisona, proveniente da un allevamento sito nel comune di Credera Rubbiano (Cr), che era risultato non negativo al test rapido anti-prione