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BAMBINI E ANIMALI DA COMPAGNIA

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Spesso lo stesso cliente riceve indicazioni di segno opposto dal medico veterinario e dal medico pediatra sulla presenza di animali domestici in famiglie con bambini e gestanti. Dal pericolo germi e parassiti fino alla toxoplasmosi, persiste nell’opinione pubblica e in certa pediatria il luogo comune che sia bene allontanare o non adottare un animale da compagnia quando in famiglia si sono o ci saranno bambini. Ma qualcosa si sta muovendo e un maggior dialogo interprofessionale, abbinato ad una migliore divulgazione scientifica presso il pubblico possono favorire una corretta informazione. Scrive ad esempio il dottor Roberto Albani, medico pediatra di Roma curatore di una rubrica fissa del Corriere Salute, in una email indirizzata al nostro giornale: “Un pet in casa può impegnare il bambino in una serie di attività nel tempo libero, sottraendolo a scelte più sedentarie e potenzialmente dannose, come quella di guardare troppo la televisione, fattore fra i più importanti nella genesi dell’obesità (Pediatrics 2002; 109: 1028-1035) “ Dal punto di vista psicologico poi, prendersi cura di un pet, incoraggia il senso di responsabilità e l’autonomia di un bambino e arricchisce la sua vita affettiva”. E a proposito del rapporto bambino animale aggiunge: “Malgrado questi indubbi vantaggi, nel nostro paese sia la tradizione popolare, ricca di pregiudizi, che la tendenza di molti pediatri a non aggiornarsi, alimentano timori spesso infondati sui rischi che un pet può porre alla salute dei bambini. Un pet insomma è visto come un ricettacolo di germi e parassiti pericolosissimi e incontrollabili, per cui soltanto toccarlo sarebbe già fonte di grave rischio; figurarsi poi lasciasi leccare e mordicchiare, soprattutto sul viso e nelle vicinanze della bocca! Così alle famiglie si consiglia sostanzialmente di impedire al bambino un reale contatto con il pet di casa, non importa quanto difficile e snervante possa risultare seguire un’indicazione del genere. Questo modo di considerare l’animale domestico è legato da una parte a un concetto arcaico a proposito delle malattie che può realmente trasmettere, dall’altra a una sottovalutazione dell’importanza che esso riveste nella vita del bambino. Contrariamente a questa tendenza, personalmente colgo ogni occasione per incoraggiare i genitori a favorire il contatto dei loro piccoli con i pet, informandoli dei benefici e dei (pochi) rischi concreti. Una battuta, di cui mi arrogo la paternità e alla quale faccio sempre ricorso nelle conversazioni su questo argomento, è che gli animaletti più pericolosi per i bambini sono ... gli altri bambini”. Il dottor Albani, in un articolo che sarà pubblicato su Professione Veterinaria parla anche della presenza dell’animale domestico in corso di visita pediatrica, quale elemento rassicurante e benefico per i piccoli pazienti sottoposti a visita.