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ECM: UN MANDATO PER IL COMMISSARIO

Si è concluso ieri sera il Convegno Nazionale ANMVI “ECM PER CHI? “ Dopo 14 relazioni su altrettante prospettive d’analisi del programma di educazione continua in medicina e un vivace dibattito che ha visto confrontarsi posizioni diverse, il chairman Carlo Scotti, Segretario ANMVI, ha chiuso i lavori congressuali puntualizzando il “mandato” affidato al Commissario ECM Gaetano Penocchio. La veterinaria privata ha chiesto al Collega Penocchio di farsi carico di un ulteriore approfondimento in sede di commissione ministeriale del suo ruolo nel programma di formazione obbligatoria; non riconoscendosi pienamente nelle modalità operative del sistema, ha inoltre chiesto che, in caso di assoggettabilità all’obbligo, l’ECM sviluppi un’applicazione più aderente alle caratteristiche del settore veterinario privato e preveda sgravi fiscali e forme di detraibilità dei costi sostenuti per la formazione obbligatoria. Per il veterinario pubblico, posto che il suo obbligo di formazione non è in discussione, si chiede che l’ECM sia riconducibile ad una forma di benefit aziendale, ovvero possa rientrare in una sorta di negoziazione, o “patto”, tra il funzionario e la sua direzione e che i crediti acquisiti con l’aggiornamento abbiano valore ai fini della progressione di carriera. Il veterinario pubblico rivendica in sostanza uno spazio di autodeterminazione del proprio percorso formativo che, negoziato con l’azienda, gli dia la possibilità di scegliere dove e quando conseguire i crediti.