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BSE: SI’ AL DECRETO, MA ANAGRAFE FERMA

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Ad aprile il Ministro Alemanno aveva ricevuto l’approvazione di Palazzo Chigi per un altro decreto legge recante misure urgenti finalizzate a fronteggiare la crisi del settore zootecnico ( n.68/2002), in sostituzione di quello che Ciampi aveva respinto per la presenza di norme “disomogenee e che non rispondono ai requisiti di necessità e urgenza richiesti dall’articolo 77 della Costituzione”.
Questa potrebbe essere la volta buona: la scorsa settimana il Senato ha approvato il DL n.68 del 19 aprile 2002, confermando il termine del 31 ottobre per la cessazione degli interventi pubblici e l’indennità di 413 euro a capo in caso di abbattimento di bovini appartenenti ad allevamenti colpiti da BSE.
Istituito il tavolo della filiera zootecnica che in autunno dovrà definire le modalità di autofinanziamento dei costi per lo smaltimento; incrementato di 56,80 milioni di euro il fondo per fronteggiare la BSE.

Ma è l’anagrafe la grande assente: il sistema del caricamento dei dati destinati alla zoo-anagrafe rivisto a marzo dal Ministro Alemanno, che oltre ai servizi veterinari delle ASL coinvolge anche gli allevatori, non è operativo.
Spiega Nino Andena, Presidente dell’Associazione Italiana Allevatori, nonché medico veterinario: “ Siamo stati coinvolti in questa operazione, ma nessuno ci ha ancora ufficialmente dato le istruzioni “.
E così la schedatura dei bovini, dalla quale dipendono la tracciabilità delle carni e i prestiti comunitari, mancherà l’appuntamento di giugno e potrebbe essere rinviata ad autunno.