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TRACCIABILITA’ VOLONTARIA

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“ Il ruolo delle Regioni è determinante per agevolare il percorso verso la tracciabilità volontaria, un sistema che avvantaggia le aziende e che non va intralciato, ma contro il rischio che l’Italia multicolore si disperda in 21 diverse traccaibilità, il lavoro andrà fatto in modo coordinato sul modello dell’apripista Emilia Romagna, che ha già sottoposto a Bruxelles i lsuo progetto: con l’adesione volontaria alle aziende e un fondo per i contributi alle imprese”. Queste le parole dell’assessore all’agricoltura della regione Puglia, Nicola Marmo, al recente seminario di Confagricoltura “ Dalla rintraccaibilità obbligatoria alla tracciabilità volontaria, nuove opportunità” . Concorde l’assessore veneto Giancarlo Conta: “ la tracciabilità deve essere sinonimo di trasparenza e il consumatore deve essere messo in grado di conoscere e distinguere e scegliere”. Ma lo snodo fondamentale che potrebbe dare credibilità al sistema è l’anagrafe bovina: “Siamo l’unico paese – ha commentato Marmo- in cui questa materia viene gestita dalla Sanità e sarà difficile che si raggiunga l’obiettivo di rendere funzionante l’anagrafe entro il primo giugno di quest’anno, anche se con la raccolta dati a base regionale qualche progresso c’è stato”. Corale il consenso di Confagricoltura sulla tracciabilità volontaria che consentirebbe all'impresa di differenziarsi sul mercato, ridurre i costi di transazione e agevolare la selezione di fornitori e clienti.