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FONDI TAGLIATI, RICERCA TRADITA

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Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) aveva lanciato il progetto Mindbuster (acchiappa cervelli) con lo scopo di far rientrare almeno una parte dei tanti ricercatori italiani emigrati all'estero, ma per sopraggiunti problemi di bilancio il Ministero dell’Università e della ricerca scientifica ha poi annunciato di non poterlo finanziarie. A seguito della durissima protesta degli scienziati italiani, culminata nella giornata dello scorso 3 febbraio e nella sottoscrizione di un manifesto che chiedeva più ricerca su biotecnologie e transgenico, Roberto Defez, ricercatore dell'Istituto di Genetica e Biofisica Buzzati Traverso di Napoli e portavoce dell'appello degli scienziati per la libertà di ricerca, sfoga la sua delusione: “Il progetto Mindbuster non è mai partito, ci hanno fatto lavorare per nulla. É stato presentato in grande spolvero come se fosse il sistema giusto per far tornare chissà chi dall'estero. Ma in realtà le cifre stanziate e, soprattutto, le voci interne sull'entità dei finanziamenti ai quali si poteva ragionevolmente ambire non erano tali da far tornare assolutamente nessuno da nessuna parte. Un ricercatore serio tornerebbe in Italia in presenza di finanziamenti duraturi, della possibilità di pagare per davvero il personale, ma anche di strutture, spazi, laboratori, tutte cose che in Italia non ci sono, né nelle università né al Cnr. La colpa è dei tagli operati dal Governo al bilancio del Cnr. O meglio, del mancato stanziamento di nuovi fondi per far fronte all'aumento di spese dovuto all’immissione in ruolo di 2000 nuovi dipendenti e al rinnovo del contratto. ”
“Tanto c'é la televisione che fornisce cultura a tutti con i suoi quiz" ha commentato l’astrofisico Margherita Hack. La replica del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Letizia Moratti aveva indirettamente replicato lo scorso 3 aprile, nel corso del suo intervento al Quirinale in occasione della cerimonia di consegna delle medaglie d'oro e dei diplomi ai Benemeriti della Scienza e della Cultura: "L'inaspettato peggioramento dello scenario internazionale in seguito agli attentati dell'11 settembre 2001 ci ha impedito, per quest'anno, di aumentare gli investimenti per la ricerca. Abbiamo tuttavia mantenuto per il 2002 il livello di spesa dell'anno scorso, pur incrementando il Fondo di finanziamento ordinario delle università che, come ho detto, costituiscono oggi la principale rete di ricerca di cui disponiamo”.( Il Nuovo, 17 aprile 2002)