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IPPICA: IL RILANCIO PARTE DALL’UNIRE

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Scrive l’Onorevole Mario Masini (FI) su Il Giornale di martedì 2 aprile: “Lo Stato ha il dovere di garantire l’esistenza di un patrimonio zootecnico di rilevante valore e il lavoro a migliaia di nuclei familiari che sono legati al mondo dei cavalli “. E prosegue: “Il Ministero dell’Economia sta procedendo alla creazione di una nuova Agenzia dei Giochi e nel frattempo si sta formando un nucleo di agenti per il controllo delle scommesse. Occorre compiere uno sforzo di analisi del sistema ippico partendo dai punti di riferimento esistenti, in primis l’Unire che è l’Ente delegato alla tutela e allo sviluppo dell’ippica, ma che per una malintesa impostazione si traduce negli atti in una sorta di ente ripartitore dei proventi delle scommesse con poca attenzione a tutti gli altri problemi del settore”. La strada da intraprendere secondo Masini è quella di “aprire un tavolo di confronto all’interno dell’UNIRE per esporre i problemi e trovare, insieme spero, le soluzioni adeguate. I problemi di maggiore attualità sono numerosi, a partire dalla gestione dell’Ente che non può essere autocratica ma collegiale perché la gestione deve affrontare problemi diversi per loro natura e in taluni casi addirittura confluittuali tra le varie branche ( galoppo, trotto, cavallo italiano). Se il Commissario o il Presidente sono di nomina politica poco importa, è importante invece che non abbia la presunzione di vivere in una torre d’avorio dalla quale governare i sudditi”. Masini prosegue proponendo un nuovo Statuto che “non può prescindere dal separare l’attività tecnica che è quella che riguarda specificamente l’allevamento e l’organizzazione delle corse dall’attività amministrativa che deve sovrintendere al buon funzionamento della macchina Unire. A latere della divisione tecnica dovrebbe operare ( la legge non lo vieta) una Consulta in rappresentanza delle categorie ippiche”.