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PER LA CASSAZIONE VANNO BENE I PARAMETRI

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La Cassazione ha dichiarato legittimi gli strumenti di accertamento presuntivo utilizzati dal Fisco, ma ha anche confermato che, essendo strumenti soltanto presuntivi, il contribuente può sempre contestarli davanti ai giudici tributari dimostrando che i parametri utilizzati non sono corretti ed adeguati alla sua situazione. Citando direttamente la pronuncia della Cassazione si evidenzia non solo il riconoscimento della legittimità del sistema dei parametri induttivi ma anche la conferma che questo metodo dovrà comunque essere riconosciuto anche in futuro:" l'evoluzione normativa che si è avuta a partire dal 1985 in poi ha confermato la possibilità che l'amministrazione utilizzi strumenti presuntivi legittimati dalla prassi e valutati già in sede preventiva a livello generale, tanto che ormai da qualche anno gli studi di settore si stanno consolidando e stanno offrendo soluzioni sempre più condivise ed accettate"
Subito dopo ricorda anche che, essendo soltanto elementi presuntivi, il contribuente può contestarli davanti ai giudici tributari che hanno spesso condiviso il principio che fosse il Fisco a dover dimostrare le eventuali evasioni od errori del contribuente che dichiarava valori inferiori. Contrariamente a questa posizione la Cassazione ribadisce che deve essere il contribuente a giustificare le differenze dichiarate anche contestando l'applicabilità, nel suo caso, dei parametri di presunzione utilizzati, pur attribuendo comunque al Fisco l'onere di provare l'uso dei mezzi di prova.