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BSE E BLU TONGUE: SUPERARE L’EMERGENZA

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Tra le frodi più frequenti che i NAS stanno rilevando nel corso di ispezioni a tappeto in tutta Italia ci sono scarsa igiene, mancanza di certificazione sanitaria e dei marchi auricolari. Le operazioni si sono concentrate su allevamenti, mattatoi, laboratori di sezionamento carni e macellerie. Gli illeciti più frequenti secondo i NAS sono l’assenza di certificazione sanitaria, di marchi auricolari e di bollo sanitario, carenze igienico-strutturali, mancanza di libretto di idoneità sanitaria e inottemperanza al piano di autocontrollo. La realtà più grave, tuttavia, rimane quella dei macelli clandestini, non solo al sud ma anche al Centro-Nord: nelle province di Napoli e di Cremona è stata accertata la presenza di extracomunitari addetti alla macellazione clandestina di ovini.
Il settore zootecnico attende la conversione in legge del decreto legge 25 gennaio 2002 n.4 recante disposizioni urgenti per superare lo stato di crisi del settore zootecnico. Il Presidente dell’Associazione Italiana Allevatori Nino Andena, in Fiera a Verona nei giorni scorsi, ha ricordato la necessità di un avvio operativo dell’anagrafe zootecnica e di un sistema unico nazionale per il miglioramento genetico, all’interno di un nuovo quadro istituzionale contraddistinto dal definitivo passaggio delle competenze agricole alle Regioni. Ha quindi aggiunto che “restano ancora preoccupazioni nel centro Sud per la Blu Tongue e in particolare per la movimentazione del bestiame”. Al riguardo non c’è distensione sul fronte europeo: Bruxelles boccia gli aiuti chiesti dal Governo Italiano, sostenendo che la blue tongue non sia un’emergenza sanitaria a cui devono corrispondere interventi straordinari.