• Utenti 12
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31924
cerca ... cerca ...

LONDRA: SI’ ALLA CLONAZIONE UMANA

Immagine
La National Academy of Sciences americana aveva proposto di bandire la clonazione umana per almeno 5 anni e di reiterarne il divieto nel caso la clonazione animale non portasse a successi più consistenti degli attuali. Ieri il parlamento britannico ha invece autorizzato la clonazione a finiti terapeutici, fermo restando il divieto sulla clonazione riproduttiva, proprio come tempo fa era stato proposto da Francia e Germania.
Oggi gli animali ufficialmente clonati nel mondo sono circa 200 e molti di loro sono creature imperfette e di salute cagionevole; altrettanti muoiono in gravidanza e un buon numero non supera i primi giorni di vita.
“I problemi più gravi – spiega il Collega Cesare Galli – compaiono con le pecore clonate che hanno spesso malformazioni ai reni e al cuor, mentre la clonazione sembra riuscire senza particolari problemi nelle capre. Per i ruminanti la percentuale di gravidanze che arrivano a termine non supera n media il 5% degli embrioni clonati impiantati in utero. Il problema più vistoso è il cattivo funzionamento della placenta”. Per il biologo molecolare Edoardo Boncinelli ( Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste)”la clonazione è una procedura che salta molti passaggi della fecondazione naturale, escludendo fasi delicatissime di modulazione genetica. Esistono geni che funzionano nella vita extrauterina ed altri che sono attivi soltanto in quella all’interno dell’utero. Arrivare a riprodurre questa alternanza è difficilissimo e le conoscenze attuali non consentono di controllare fenomeni di tale complessità. Sulla clonazione si lavora ancora a caso”.