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FARMACIE: ARRIVA L’INVESTIGATORE PRIVATO

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L’investigazione privata rientra nell’esercizio dei poteri di controllo dell’ordine professionale. La terza sessione civile della Cassazione, il 23 gennaio scorso, si è favorevolmente espressa nei confronti dell’ordine dei farmacisti di Ascoli Piceno che aveva incaricato un’agenzia investigativa privata di accertare se nelle farmacie fossero vendute medicine senza ricetta medica. L’investigatore incaricato aveva infatti simulato in farmacia la richiesta di un prodotto medicinale per il quale era necessaria la ricetta e, pur non esibendola, lo otteneva.
L’Ordine ha inflitto al farmacista un procedimento disciplinare e l’ha quindi sottoposto a sanzione d’avvertimento per violazione dell’articolo 21 del Codice Deontologico: il farmacista infatti avrebbe dovuto respingere con ferma cortesia la richiesta dell’investigatore/cliente. Non applicata, in questo caso, la sanzione amministrativa pecuniaria che va dalle 300 mila al milione e ottocento mila lire.
Il provvedimento è stato approvato dalla Commissione Centrale per gli esercenti le professioni sanitarie e la Suprema Corte ha respinto il ricorso del farmacista che contestava il controllo mediante investigazione privata.