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PUBBLICITA’ SANITARIA: NUOVE REGOLE

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Verità autorcertificata ma verificabile. La scelta di fondo consiste nel ricondurre tutto saldamente sotto il controllo degli Ordini, cui spetterà intervenire con verifiche sul rispetto di quello che dovrebbe rappresentare il nuovo primo comandamento della legge 175/92: il «no» a chiare lettere a tutto quanto possa indurre spinte consumistiche e attese illusorie in campo sanitario. Il compito di delineare i limiti tra informazione e propaganda è affidato a un "Codice di autoregolamentazione" da adottare d'accordo con il Ministero della Salute, le organizzazioni dei cittadini, il volontariato: assieme al Codice di deontologia medica dovrebbe costituire la base per l'autonoma valutazione da parte di Ordini e Collegi, che potranno intervenire nei confronti degli esercenti le professioni sanitarie obbligandoli alla rettifica delle informazioni scorrette, ovvero con la censura o la sospensione dell'esercizio dell'attività. Targhe, ricettari, inserzioni potranno contenere: nome cognome,indirizzo, numero telefonico ed eventuale recapito del professionista ed orario delle visite o di apertura al pubblico; titoli di studio (ma «senza abbreviazioni fuorvianti»); onorificenze; elenco delle prestazioni effettivamente svolte. Una lista dettagliata il cui rispetto consentirebbe di eliminare le previste autorizzazioni (oggi affidate a Sindaci e Regioni), che sarebbero sostituite dall'autocertificazione della correttezza dei contenuti e delle caratteristiche estetiche degli annunci, affidate ad un apposito regolamento. Spetterebbe così esclusivamente agli Ordini procedere a verifiche e sanzioni. Resterebbero infine tra i punti fermi della rivisitata legge sulla pubblicità, la facoltà per il ministro della Salute di disporre rettifiche su argomenti sanitari controversi «forniti al pubblico in modo unilaterale attraverso stampa e Tv». Dovrebbe viceversa essere cancellata la norma che vincola l'investimento in pubblicità nel limite del 5% del reddito dichiarato dal sanitario o dalla struttura nell'anno precedente. Motivo: non l'ha mai applicata nessuno.