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LA TOTALIZZAZIONE PENALIZZA LE CASSE

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Il sottosegretario al Welfare, Alberto Brambilla, ha ribadito l'intenzione del Governo di arrivare al più presto alla "totalizzazione" ovvero la possibilità di sommare gratuitamente i contributi previdenziali distribuiti in più gestioni al fine della maturazione del diritto alla pensione. Restano fermi i due requisiti essenziali: o i 65 anni di età o i 40 anni di contributi. Ogni fondo quindi dovrà pagare una quota di pensione calcolata secondo il criterio normalmente utilizzato, retributivo o contributivo. Unico limite alla totalizzazione sarà il raggiungimento di almeno 5 anni di versamenti presso la stessa cassa; in caso contrario, essendo troppo onerosa la gestione, lo spezzone, con i relativi contributi, sarà girato ad altro fondo dove i versamenti sono maggiori. La " totalizzazione" sino ad ora era riservata soltanto a chi ha raggiunto i 65 anni di età e non raggiungeva il diritto alla pensione in alcuna gestione. Aprendo questa possibilità a tutti le casse potrebbero essere penalizzate sia per il maggior numero di pensioni, anche minime, da dover sostenere sia per i maggiori costi di gestione. In cambio di questo maggior onere il Governo sembra orientato a dare alle Casse la possibilità di proporre e gestire Fondi pensionistici integrativi e complementari di categoria e ad esentare dalla tassazione le plusvalenze derivanti dagli investimenti mobiliari e immobiliari come le casse richiedono da tempo.