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CLONAZIONE: DIVIETO NON REITERATO

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I laboratori che dal 1997, anno del primo divieto, non potevano eseguire esperimenti di clonazione animale sono dal primo gennaio 2002 tacitamente autorizzati a tornare alla ricerca. Le uniche deroghe ai precedenti divieti riguardavano la clonazione di animali in via di estinzione e per studi su medicinali innovativi.
In ambito zootecnico, clonare significa ottimizzare il rendimento e la qualità delle specie, ma la ricerca si spinge verso conoscenze di segno diverso, legate anche alla salute dell’uomo. “Bisogna evitare la sofferenza degli animali e stabilire criteri di qualità per i laboratori e valutare la serietà dei progetti da finanziare” ha detto Leonardo Santi, presidente del Comitato Nazionale sulle biotecnologie,presso la presidenza del Consiglio dei Ministri.
E così Galileo, il toro clonato da Cesare Galli nel 1999, veterinario del CIZ di Cremona, potrà a sua volta avere delle copie.
Protestano gli ecologisti e gli animalisti; l’ex ministro Pecoraro Scanio ha parlato di “ scelta irresponsabile e pericolosa che contraddice il principio di precauzione, mentre per il movimento UNA -Uomo Natura Animali vietare la clonazione umana e ammettere quella animale costituisce “ una scelta eticamente inaccettabile”.
Intanto in Usa nascono nove maialini clonati e a Londra la pecora Dolly soffre di artrite. Gli animalisti ribadiscono la sofferenza animale provocata dagli esperimenti di clonazione e gli scienziati la difendono: “potrebbe essere il risultato di un errore di clonazione ha detto Ian Wilmut a proposito di Dolly – “ ma sarebbe illogico- ha proseguito il padre della prima pecora clonata – bloccare il lavoro della comunità scientifica.