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RELAZIONE 2021

OGM: potenziare i controlli sulle matrici e alle frontiere

OGM: potenziare i controlli sulle matrici e alle frontiere
Sul mercato italiano nei prodotti alimentari la presenza di OGM è stata riscontrata in "concentrazioni estremamente basse" e "inferiori al limite di quantificazione". Emanato il Piano 2023-2027

Su una base di 628 campioni, nel 2021, è risultato positivo il 3% dei prodotti alimentari sottoposti al controllo ufficiale nel territorio nazionale per la presenza di OGM. La percentuale, riferisce il Ministero della Salute, è in linea con i risultati degli anni precedenti, a conferma dell'efficacia dei controlli e dell'attenzione che gli operatori del settore alimentare pongono lungo tutta la filiera alimentare. Rispettati anche i requisiti d’etichettatura.

I risultati delle attività condotte nel 2021 sono pubblicati sul sito del Ministero, in relazione al Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati negli alimenti, previsto dai regolamenti europei. Ogni Regione traduce il piano nazionale in un piano regionale di controllo, mentre i controlli all'importazione sono eseguiti dagli uffici periferici del Ministero della Salute. Le analisi sono condotte dai laboratori supportati dal CROGM.

Quali alimenti e quali verifiche-  Il Ministero della Salute individua annualmente le principali matrici alimentari da sottoporre al controllo per la ricerca di OGM.Nel 2021 sono state soprattutto esaminate granelle, creme e farine di mais, di riso e miste, ma anche latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale. Analizzati anche altri alimenti, come prodotti della panificazione, pasta, legumi, integratori alimentari e snack. I controlli hanno coinvolto il circuito produttivo tradizionale e quello biologico. Gli alimenti geneticamente modificati (GM) possono essere immessi sul mercato solo previo rilascio di un’autorizzazione da parte della Commissione Europea; devono riportare in etichetta la dicitura relativa alla presenza di OGM se in quantità superiore allo 0,9% e devono rispettare i requisiti di tracciabilità. 

Materie prime e fasi intermedie di lavorazione-  Il Piano del 2021 prevedeva che almeno il 60% dell’attività di campionamento riguardasse le materie prime e gli intermedi di lavorazione, piuttosto che i prodotti finiti. Nel complesso, le Regioni non sono riuscite a raggiungere questo obiettivo, malgrado nel settore OGM, proprio la verifica di conformità delle materie prime garantisca una maggiore rappresentatività ed efficienza del sistema di controllo sull’intera filiera alimentare. Inoltre, il riscontro di eventuali non conformità nelle prime fasi del processo produttivo consente di individuare precocemente i materiali non conformi, impedendo loro di procedere oltre, verso il consumatore finale. Sono 4 le Regioni che non sono riuscite a intensificare i controlli su materie prime e fasi intermedie di lavorazione alimentare. Eppure, questo aspetto è di particolare importanza- rileva il resoconto- essendo rilevante ai fini della valutazione dei flussi informativi di sicurezza alimentare e veterinaria ai fini della certificazione LEA (Livelli Essenziali di Assistenza.

Pienamente rispettata invece la numerosità campionaria, con un totale di 628 campioni corrispondenti alla programmazione minima nazionale. A questi si aggiungono i 66 campioni prelevati e analizzati all'importazione.

I controlli alla frontiera- Nel corso dell’attività all’importazione, condotta dai PCF, sono stati effettuati 66 campionamenti, per i quali si sono avute 2 non conformità per prodotti provenienti dalla Cina, per i quali sono state effettuate le relative notifiche di allerta al RASFF (riso e vermicelli istantanei). Al controllo documentale è stata respinta una partita di gnocchi di riso.
Gli uffici di frontiera sono le prime Autorità sanitarie coinvolte nella nazionalizzazione e commercializzazione di prodotti alimentari provenienti dai Paesi terzi.  Svolgono un ruolo primario nella catena dei controlli ufficiali e pertanto "il loro contributo è fondamentale"- osserva il MInistero della Salute secondo il quale l'attività frontaliera "deve essere rafforzata".

I laboratori pubblici- Nel 2021, i laboratori del controllo ufficiale erano ancora impegnati nelle attività di analisi molecolari dei tamponi Covid 19. Hanno svolto la prevista attività di ricerca di OGM nei prodotti alimentari supportati dal Centro di Referenza Nazionale per la ricerca di OGM, (CROGM) dove è collocato il Laboratorio Nazionale di Riferimento per alimenti e mangimi geneticamente modificati.
Per migliorare la loro attività ed assicurare l’omogeneità dell’azione di controllo, il Ministero raccomanda la partecipazione ai proficiency test organizzati dall’EURL e invita a completare il processo di espansione dell’attività analitica di screening e a potenziare l’attività analitica accreditata anche per la rilevazione e quantificazione di eventi GM autorizzati sul mercato europeo.

Il nuovo Piano 2023-2027-
  Il Ministero della Salute ha contestualmente pubblicato il nuovo Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati negli alimenti. Si applicherà dal  2023 al 2027 "con l’obiettivo di pervenire alla sua completa applicazione ed al superamento delle difficoltà riscontrate in passato".

Risultati anno 2021
Relazione a cura della Dgisan
Elaborazioni a cura del Centro di Referenza Nazionale per la ricerca di OGM (Piano OGM 2021)