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CIRCOLARE MINISTERIALE

Carry over e antibiotici, limiti di azione nell'ambito del PNAA

Carry over e antibiotici, limiti di azione nell'ambito del PNAA
La DGSAFV ha risposto con una circolare alla richiesta di alcune Regioni e Associazioni di categoria di fissare i livelli di carry over da farmaci a livello nazionale. La circolare dell'11 maggio scorso, a firma del Direttore Generale Silvio Borrello, spiega che la DGSAFV "non ritiene opportuno fissare autonomamente limiti di carry over da farmaci nei mangimi a livello nazionale". "Ciò infatti, oltre a richiedere dati scientifici, derivanti da studi che valutino l'impatto sulla salute degli animali e sulla presenza di residui di farmaci negli alimenti di origine animale, andrebbe contro il processo di armonizzazione perpetuato dalla Commissione Europea".

Limiti di azione per le diverse sostanze antibiotiche ricercate nel PNAA. Tuttavia, la Direzione ministeriale, riconoscendo la necessità di gestire la problematica, informa di avere effettuato una ricognizione dei metodi analitici accreditati per la ricerca di farmaci nei mangimi a livelli di carry over "al fine di individuare limiti d'azione armonizzati ed uniformare i comportamenti decisionali delle autorità competenti nell'espletamento della propria attività".
Sono quindi stati raccolti i dati relativi ai limiti di sensibilità dei metodi di analisi di conferma utilizzati dagli IZS e dall'Istituto Superiore d Sanità. "I dati – spiega la circolare- sono stati analizzati comparativamente e si è proceduto a non considerare i limiti significativamente più alti; è stato quindi selezionato tra quelli rimanenti il livello in grado di consentire ad un numero adeguato di laboratori ufficiali di svolgere le attività analitiche di controllo ufficiale previste dal Piano Nazionale di controllo ufficiale sull'Alimentazione Animale (PNAA)".

Una tabella riportata nella circolare ministeriale riporta i limiti di azione per le diverse sostanze antibiotiche ricercate nel PNAA.

La nota ministeriale ritiene che – come confermato dal Centro di Referenza per l'alimentazione animale e dall'ISS- i limiti proposti tutelino la sicurezza degli alimenti di origine animale e permettano ai laboratori ufficiali di svolgere le analisi di prima istanza e di revisione previste dal PNAA. Pertanto, la nota conclude che, considerata l'incertezza di misura, i mangimi che risulteranno superare il limite di azione analitico dettagliato in apposita tabella "saranno considerati non conformi all'analisi".
Per una "omogenea ed efficace" applicazione del PNAA 2015 e del raggiungimento del numero di campioni ufficiali previsti dal Piano, la Direzione ministeriale raccomanda di dare "uniforme e rapida diffusione e applicazione" alle indicazioni diffuse con la nota dell'11 maggio.

Questione aperta in Europa- La nota ministeriale ricorda che -allo stato attuale- i livelli ammessi di carry over da farmaci nei mangimi non sono ancora stati fissati sul territorio dell'unione, diversamente da quanto è stato previsto per gli additivi coccidiostatici. Il Consiglio Europeo sta discutendo la bozza di Regolamento sui mangimi medicati, che prevede dei livelli ammessi di carry over da farmaci in mangimi non target pari all'1% degli antibiotici e del 3% per altri farmaci veterinari. "Al momento- scrive il DG Silvio Borrello- considerate le differenze interpretative e le difformità di applicazione che la precedente Direttiva in materia di mangimi medicati ha avuto tra i vari Stati Membri, i limiti di tolleranza per il carry over da farmaci nei mangimi sono in una fase preliminare e attiva discussione a livello di Consiglio UE. Oltretutto i limiti proposti non sono stati calcolati tenendo conto di parametri di sicurezza, ma esclusivamente di fattibilità concernente le metodiche produttive, secondo il principio ALARA"("as low as reasonably achievable" – tanto basso quanto è ragionevolmente possibile).

Il carry over è un fenomeno 'inevitabile' quando gli operatori producono nello stesso impianto una vasta gamma di mangimi e utilizzano la stessa linea per produrre consecutivamente prodotti di tipo diverso. In questo caso avviene che i mangimi prodotti successivamente nella stessa linea di produzione portino tracce del mangime precedente. Di questa inevitabilità è consapevole la Commissione Europea che la ammette nella legislazione comunitaria, in particolare con la Direttiva 2009/8. Tuttavia, la circostanza assume un particolare rilievo nella produzione di mangimi medicati, con il 'trascinamento' (carry over) di principi attivi farmacologici nel lotto di mangime successivo. Nonostante l'impossibilità di eliminare totalmente il carry over, l'operatore dei mangimi deve adottare tutte le misure e le azioni atte a ridurre al minimo questo fenomeno. Infatti, la presenza di residui di farmaci, perlopiù antibiotici, in mangimi non target, ha un impatto sulla sanità degli animali, sulla presenza di residui negli alimenti di origine animale e sullo sviluppo di forme di resistenza acquisita agli antibiotici da parte di microorganismi. Le implicazioni sanitarie che ne conseguono sono alla base di una apposita sezione del PNAA 2015-2017 che potenzia la ricerca di farmaci a livelli di carry over nei mangimi, anche in conseguenza di specifiche raccomandazioni della Commissione Europea.

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