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TOSCANA

Farmacosorveglianza veterinaria: check list per i controlli ASL

Farmacosorveglianza veterinaria: check list per i controlli ASL
La Toscana detta gli indirizzi operativi alle Aziende USL per i controlli sui medicinali veterinari. Priorità in base al rischio.

La Regione Toscana (Decreto 5483 del 16 dicembre 2013) ha fornito specifici indirizzi operativi per l'attuazione dei controlli ufficiali da parte delle Aziende USL  sul commercio e l'utilizzo dei medicinali veterinari.
Il provvedimento si richiama- fra le altre fonti normative- alle Linee guida del Ministero della Salute per la predisposizione, effettuazione e gestione dei controlli sulla distribuzione e l'impiego dei medicinali veterinari", nella quale sono fornite indicazioni e direttive per la predisposizione dei piani regionali di sorveglianza sul farmaco veterinario. (nota prot. n. 1466 del 26/01/2012). La Regione intende raccogliere informazioni sulla quantità e tipologia di prescrizioni destinate alle diverse specie animali, collaborando con gli Ordini Veterinari e le Associazioni di Categoria per la diffusione dei dati, la formazione/informazione dei liberi professionisti e degli allevatori.

Verifiche e obiettivi- Le verifiche riguardano il corretto utilizzo dei farmaci veterinari ai fini della salubrità dei prodotti di origine animale destinati al consumo umano;  la tracciabilità del farmaco veterinario nelle fasi di commercializzazione ed utilizzo; l' appropriatezza e la congruità dell'utilizzo dei medicinali negli animali con particolare riguardo al corretto uso degli antibiotici, anche attraverso la raccolta e l'analisi dei dati sulle modalità di diagnosi delle malattie negli animali.
Le verifiche riguardano anche le buone pratiche di allevamento e le misure di biosicurezza negli allevamenti e sono tese al loro miglioramento.

Frequenza dei controlli- Il documento prevede di programmare i controlli secondo una frequenza appropriata in base alla valutazione dei rischi identificati ed è predisposto tenendo conto dei seguenti punti: 1. del numero minimo di controlli richiesti dalle norme; 2. delle indicazioni nazionali; 3. di indicatori di rischio e di valutazioni di congruità dell'uso; 4. delle tipologie di allevamento presenti nel territorio toscano e dalle  esigenze di tutela sanitaria specifiche.

Le priorità di intervento - In base alle verifiche e agli obiettivi, vengono individuate le priorità di intervento nell'ambito dei controlli previsti dal D.Lgs. 193/06, indirizzando il controllo ufficiale su impianti o filiere più a rischio. Infatti, la programmazione dei controlli ufficiali negli impianti di distribuzione e di utilizzo dei medicinali veterinari "non può prescindere dal livello di rischio che presentano tali impianti e le attività correlate".
I dati regionali relativi al numero medio di ricette/anno, sebbene al disotto della media nazionale, devono essere valutati tenendo conto del contesto produttivo regionale che è rappresentato da un numero molto elevato di piccoli allevamenti dove l'utilizzo di medicinali veterinari è generalmente saltuario ed i trattamenti sugli animali di tipo individuale. E' necessario, invece,che i controlli ufficiali siano indirizzati in via prioritaria verso attività produttive considerate a maggior rischio, quali i sistemi di allevamento di tipo intensivo dove vengono effettuati trattamenti di massa anche attraverso l'utilizzo di mangimi medicati.

Premiscele medicate- La finalità è di assicurare un sistema ufficiale di sorveglianza sulla commercializzazione e sull'utilizzo del medicinali veterinari, di cui fanno parte anche le premiscele medicate inserite negli alimenti zootecnici, garantendo che i controlli siano eseguiti secondo criteri di uniformità, trasparenza, appropriatezza e con una frequenza proporzionata al rischio individuato.

Antibiotici- Il crescente allarme legato alla diffusione di fenomeni di resistenza nei batteri, soprattutto verso antibiotici considerati di prima scelta nel trattamento di particolari infezioni dell'uomo (quali i fluorochinoloni e le cefalosporine di ultima generazione), ha reso necessario intraprendere misure finalizzate alla sorveglianza della resistenza antimicrobica dei batteri circolanti nell'uomo, negli animali e negli alimenti derivati.
Per quanto sopradetto il controllo del corretto uso dei farmaci in particolare degli antibiotici negli animali è diventato parte integrante della farmacosorveglianza .

Tipologie di attività oggetto del programma di sorveglianza:
• Impianti di allevamento e custodia animali DPA;
• Veterinari autorizzati alla detenzione di scorte proprie per assistenza zooiatrica ( art 85);
• Strutture veterinarie;
• Impianti di allevamento e custodia animali autorizzati alla detenzione scorte ( art 81 e 82);
• Farmacie;
• Grossisti.

Quattro livelli di rischio - Ad ogni tipologia di attività è associata una frequenza minima di controlli in loco. 1. alto 2. medio 3. basso 4.trascurabile

Formazione/Informazione - Il settore regionale promuove la formazione /informazione dei veterinari liberi professionisti sull'uso prudente del farmaco veterinario in collaborazione con gli Ordini professionali ed il Centro regionale di farmacovigilanza. Sarà altresì promossa la collaborazione con le Associazioni di categoria per la promozione di iniziative informative/formative rivolte agli allevatori sulle buone pratiche di allevamento, sui sistemi alternativi che consentono la diminuzione dell'uso di antimicrobici in zootecnia e sull'utilizzo prudente del farmaco veterinario.