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ZOOTECNIA E ASSICURAZIONI

Una nuova procedura per lo smaltimento carcasse animali,

Una nuova procedura per lo smaltimento carcasse animali,
Un sistema informatico consente ai diversi attori coinvolti di interagire, con un notevole risparmio in termini di costi di risorse umane.
"Smaltimento carcasse animali, un esempio di buona amministrazione", titola la stampa locale. Il progetto (video) -che coinvolge Regione Piemonte, Consorzio per lo smaltimento dei rifiuti di origine animale (Co.sm.an.), ditte smaltitrici, allevatori, veterinari dell'Asl e informatici – è stato illustrato venerdi 11 ottobre in una conferenza stampa a Moretta, alla presenza dell'assessore regionale all'Agricoltura Claudio Sacchetto.

Gianni Bonelli, direttore generale Asl CN1: "Quello della veterinaria è un mondo che non conoscevo e al quale mi sto appassionando. Questo progetto porta ad una drastica riduzione del numero dei certificati veterinari, da 16 mila a 2 mila, con una riduzione di costi per circa 200 mila euro all'anno solo per la CN1, soprattutto per il personale, una delle variabili più critiche in questo momento. E' uno di quei progetti che porta efficienza e garantisce efficacia attraverso l'utilizzo delle tecnologie."

Al Co.sm.an. aderiscono obbligatoriamente 9913 allevatori (che rappresentano 10514 allevamenti) e, su base volontaria, altri 2155 (2165); il 78% degli animali allevati dai consorziati sono bovini. Chiaffredo Ceirano e Marco Cantatore, presidente e direttore del Cosman, illustrano le origini e le funzioni del Consorzio: "L'Ente rappresenta un unicum a livello nazionale e probabilmente europeo. La sua nascita ha origine a fine anni Novanta, con il fenomeno della BSE, che richiamò l'attenzione sulla biosicurezza e sulla prevenzione dei danni alla salute e all'ambiente; vive con risorse dell'Agricoltura, ma ne beneficia la Sanità, con costi di funzionamento a totale carico degli associati. Dal 2010 gli allevatori sono vincolati allo strumento assicurativo per lo smaltimento dei capi morti in azienda, con una maggiore garanzia di smaltimenti effettuati nel pieno rispetto delle norme sanitarie ed ambientali". A questo punto sarà la Compagnia che si è aggiudicata l'appalto a intavolare trattative commerciali con le principali ditte che si occupano di smaltimento operanti in Piemonte. Questo sistema ha consentito di aumentare le quantità smaltite, mantenendo i prezzi di raccolta e smaltimento tra i più bassi d'Italia (circa 0,26 euro per chilogrammo rispetto agli 0,31 di qualche anno fa).

Andrea Carossino e Aurora Cavallo rappresentano la Willis Italia Spa (broker del Consorzio dal 2006) che ha ideato, realizzato e gestito il progetto assicurativo. "Un progetto – spiegano – che tiene conto delle peculiarità delle specie e delle razze presenti in Piemonte e delle diverse modalità di allevamento e che si fonda su alcuni principi strutturali: il corretto smaltimento, lo strumento assicurativo, le coperture collettive." Gli obiettivi sono chiari: il corretto smaltimento delle carcasse e la relativa tracciabilità, l'agevolazione dei controlli sanitari, lo snellimenti degli oneri a carico degli allevatori, l'efficienza amministrativa ed economica, il contenimento dei costi, la razionalizzazione dei rapporti con gli smaltitori e con tutti i soggetti coinvolti, la mutualità e selezione del rischio, la tutela dei piccoli allevatori, il supporto agli allevatori in situazioni particolari quali l'alpeggio.

Un lavoro agevolato da ARVET, il sistema di anagrafe veterinaria, messo a punto una decina di anni fa dalla CN1 e adottato a livello regionale. Spiega il responsabile della struttura di Informatica dell'area di Prevenzione dell'Asl, Gianfranco Mina, supportato dal collaboratore Guido Fea: "Il successo dell'iniziativa va ricercato nel lavoro spalla a spalla tra informatici e veterinari. Il sistema gestisce i dati sanitari veterinari di tutte le Asl della regione Piemonte in modalità evoluta, cioè con la caratteristica di scambiare informazioni con altre banche dati della Pubblica Amministrazione; oggi si arricchisce di un tassello molto importante nell'ambito della gestione del rischio sanitario nello smaltimento delle carcasse degli animali deceduti in allevamento. La novità è data dal coinvolgimento dei sistemi informatici di diversi soggetti, pubblici e privati: la regione Piemonte, i servizi Veterinari delle Asl, il Cosman e la compagnia assicuratrice". Una procedura resa possibile perché la normativa europea prevede la possibilità di derogare all'obbligo della certificazione sanitaria se viene garantita la tracciabilità delle carcasse durante tutto il processo di smaltimento. Ne derivano vantaggi indubbi per tutti i soggetti coinvolti. Un grande processo di semplificazione se si pensa che, come precisa il direttore del dipartimento di Prevenzione della CN1, Giorgio Sapino, "dall'anagrafe animale dell'Asl CN1 passano più pratiche che all'anagrafe del comune di Torino."

D'altra parte la vecchia procedura, che prevedeva sempre il passaggio in azienda del veterinario per i rilascio del certificato, produceva 34 mila certificati per animali morti (24 mila per bovini) a livello regionale, 16500 nella CN1, territorio nel quale si allevano 365 mila bovini e 760 mila suini (su un totale per il Piemonte rispettivamente di 800 mila e un milione e 100 mila). "Le criticità - spiega Andreino Ponzo, responsabile dell'anagrafe veterinaria per la CN1 insieme a Giuseppe Vinai – erano date da costi elevati per la veterinaria, da norme obsolete che imponevano la certificazione anche in assenza di problemi sanitari, da nessun ritorno informatizzato dell'avvenuto smaltimento, dalle eccessive incombenze per l'allevatore". Il nuovo sistema è stato reso possibile dal fatto che tutti gli allevamenti sono registrati sul sistema informatico regionale, le profilassi delle malattie infettive su Arvet, gli allevamenti con vincolo sanitario sono pochi e non si sono registrati casi di BSE negli ultimi sei anni. Giancarlo Bertola, direttore della Sanità animale della CN1: "Abbiamo un flusso di dati costante, che permette un maggiore controllo sulle aziende in cui potrebbe esserci un problema sanitario. Si rendono così possibili vigilanze mirate, analizzando in modo più puntuale il rischio con costi minori."

La sintesi dei vantaggi la fa Gianfranco Corgiat Loia, direttore del settore di Prevenzione e Veterinaria dell'assessorato regionale alla Tutela della Salute e Sanità: "La mortalità dei bovini in Piemonte è d circa l'1,5%, un po' più alta per i suini. Sono circa 17/18 mila in media i bovini morti in un anno da smaltire. Fino a un anno e mezzo fa, per vari motivi, non c'era coincidenza tra le cifre: animali morti, cancellati, allevatori pagati. Siamo riusciti ad affrontare le criticità, mettendo in rete le risorse che già erano presenti. Oggi siamo di fronte ad un esempio di buona amministrazione, con un sistema più efficiente, più utile, meno costoso".