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LOMBARDIA

Controllo e certificazione della paratubercolosi bovina

Controllo e certificazione della paratubercolosi bovina
Prevalenza di allevamenti infetti dall'agente eziologico intorno al 70%. La Lombardia adotta un piano regionale. Decreto sul BUR.
La produzione di latte bovino rappresenta un'importante fonte di reddito per il settore primario in Lombardia, dove viene prodotto circa il 40% del latte italiano; la Paratubercolosi bovina, determina rilevanti danni economici diretti negli allevamenti bovini, anche in assenza di forme cliniche di malattia, e comporta la limitazione del commercio dei prodotti a base di latte destinati alle esportazioni. Un'indagine condotta dal Centro nazionale di referenza per la Paratubercolosi ha stimato che in Lombardia la prevalenza di allevamenti infetti dall'agente eziologico della Paratubercolosi bovina è intorno al 70%; Considerato che la Paratubercolosi bovina è una malattia cronica debilitante sostenuta da Mycobacterium avium subsp.

Con il D.d.g. 18 luglio 2013 - n. 6845, la Direzione Generale della Salute ha ritenuto necessario adottare un Piano regionale di controllo e certificazione nei confronti della Paratubercolosi finalizzato a: rendere obbligatoria la segnalazione dei casi clinici nei bovini e l'adozione dei provvedimenti conseguenti; fornire agli allevatori idonei strumenti per prevenire e limitare la diffusione dell'infezione negli allevamenti; definire i criteri per rilasciare le attestazioni sanitarie (certificazioni) degli allevamenti, ai fini del commercio del latte e dei prodotti derivati; monitorare la diffusione dell'infezione nel patrimonio bovino della Lombardia.

Misure sanitarie obbligatorie
- I sospetti clinici di paratubercolosi bovina devono obbligatoriamente essere segnalati al Dipartimento di Prevenzione Veterinario (DPV) dell'ASL, da parte medici veterinari, pubblici e privati e proprietari/detentori degli animali. Ricevuta la segnalazione, il DPV dell'ASL provvede al prelievo di un campione di feci per la conferma del sospetto clinico sui capi og getto della segnalazione; in caso di conferma registra il caso clinico di paratubercolosi nel Sistema Informativo.

Misure volontarie - L'adesione al Piano di certificazione è volontaria; il proprietario/detentore che intende aderire deve inoltrare specifica domanda al DPV dell'ASL territorialmente competente; l'adesione al Piano si intende tacitamente rinnovata ogni anno, a meno di formale comunicazione di rinuncia all'ASL. Qualora l'allevatore intenda acquisire o mantenere per il proprio allevamento qualifiche sanitarie superiori al PTEX1, dovrà avvalersi di un Veterinario responsabile del Piano ed inoltrare richiesta al DPV dell'ASL territorialmente competente (richiesta riconoscimento/mantenimento qualifica sanitaria).

Il Piano intende raggiungere i seguenti obiettivi: a) definire i criteri per le attestazioni sanitarie (certificazioni) necessarie per il commercio del latte e dei prodotti derivati, ai fini dell'export; b) raccogliere dati statistici sull'incidenza di casi clinici di paratubercolosi e sulla diffusione dell'infezione da Mycobacterium avium paratuberculosis nel patrimonio bovino; c) fornire agli allevatori strumenti per prevenire e controllare l'infezione da Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis nei propri allevamenti.

La Paratuberculosis fa parte dell'elenco delle malattie dell'OIE (Office International des Epizooties) per le quali è obbligatoria la notifica. In alcuni paesi comunitari ad elevata vocazione lattifera (Danimarca, Olanda, Spagna, Austria) sono già in atto programmi sanitari finalizzati a ridurre l'incidenza della malattia negli allevamenti bovini; in alcuni Paesi terzi (Australia, Canada, India, Cina) consentono l'importazione di formaggi prodotti in Italia a condizione che gli allevamenti di provenienza del latte impiegato per la produzione dei formaggi abbiano garanzie sanitarie supplementari nei confronti della Paratubercolosi.

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