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SARDEGNA

Peste suina: bene monitoraggio Asl e lotta al clandestino

Peste suina: bene monitoraggio Asl e lotta al clandestino
L'Assessore alla sanità: "Tutte le Asl stanno inviando i report  e ciò consente un monitoraggio aggiornato sul fenomeno". Obiettivo: superare l'audit europeo.
Nei giorni scorsi, a Cagliari durante il confronto tra Regione e associazioni agricole (Confagricoltura, Cia, Coldiretti e Copagri) e delle imprese (Confindustria) si è fatto il punto sull'attuazione del piano straordinario sulla peste suina africana (Psa). Erano presenti l'assessore della Sanità Simona De Francisci, il commissario delegato per l'emergenza Gilberto Murgia (l'Agricoltura, assente per motivi istituzionali l'assessore Cherchi, era rappresentata dal funzionario che segue la tematica) e i vertici delle organizzazioni.

Il piano di eradicazione, ha confermato la Regione, procede a tappe forzate, anche perché la Commissione Ue, come annunciato a settembre a Cagliari, tornerà a gennaio in Sardegna per valutare i risultati raggiunti sul fronte della lotta alla Psa, pena la chiusura totale del comparto. Il programma dell'assessorato regionale alla Sanità per verificare l'efficacia dei controlli Asl negli stabilimenti di macellazione e di lavorazione delle carni suine della Sardegna nell'ambito delle azioni di contrasto alla peste suina africana è iniziato il 1 ottobre. Il programma, che dovrà concludersi a dicembre, prevede controlli condotti dai veterinari delle Asl e dai funzionari del Servizio prevenzione dell'assessorato. Verrà data priorità a quelle 20 ditte (macelli, sezionamenti, salumifici) che negli ultimi sei mesi hanno inviato carni o prodotti fuori dal territorio regionale. «Con questo ulteriore strumento, che mira a combattere anche l'attività di macellazione abusiva – ha detto l'assessore Simona De Francisci – continuiamo a ritmi serrati nel contrasto alla peste suina. L'obiettivo è debellare la piaga una volta per tutte».

Durante il vertice del 19 ottobre, l'Assessore De Francisci ha espresso soddisfazione per le azioni nei confronti delle le aziende suinicole (controllo clinico, anagrafico, sierologico e riscontro dei requisiti di biosicurezza e benessere animale) messe in campo già dai mesi scorsi contro la Psa: "Sul fronte dei controlli – ha spiegato– tutte le Asl stanno inviando i report periodici sugli interventi attuati e ciò consente un monitoraggio aggiornato sul fenomeno. Registriamo anche una sensibilità e un coinvolgimento diversi dei territori e delle comunità, primi soggetti a subire le conseguenze del fenomeno Psa ma anche i primi a poter intervenire perché la peste potrà essere sconfitta con il contributo di tutti gli attori interessati. Solo così si potrà rilanciare il comparto e valorizzare le nostre produzioni".

Il Corpo forestale e l'Ente foreste stanno contrastando in maniera ancora più incisiva il pascolo clandestino. Sul fronte della sensibilizzazione, importante anche l'opera dei sindaci di territori ad alto rischio (specie nel Nuorese, in Ogliastra). Intensificati i controlli in tutta la Sardegna contro gli allevamenti suini abusivi e clandestini, in attuazione delle diverse misure che la Regione ha messo in campo per contrastare la peste suina africana.

E presto alla Giunta regionale sarà portata in discussione una delibera (degli assessorati della Sanità, dell'Agricoltura e della Programmazione) con il disegno di legge urgente che stanzia 6 milioni di euro per finanziare i recinti e controllare così il fenomeno del pascolo clandestino dei suini. Il disegno di legge consentirà alla Regione, grazie a un fondo specifico, di finanziare, a favore dei Comuni interessati, la realizzazione di apposite aree recintate per incentivare l'allevamento semibrado dei suini e contrastare così il pascolo brado combattendo la peste africana e prevenire la trichinellosi.

Il tutto per arrivare a gennaio con risultati che possano convincere la Commissione Ue, quando tornerà per il suo "audit" nell'Isola, a togliere ogni blocco che danneggia il comparto suinicolo.