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LA CLASSIFICA

Affidabilità fiscale, pagella “brillante” per i Veterinari

Affidabilità fiscale, pagella “brillante” per i Veterinari
Le professioni ordinistiche segnalano tassi di affidabilità più elevati della media. I Veterinari si collocano al decimo posto, tra i più virtuosi, dopo farmacie e studi medici. 
La mappa del rischio di evasione disegnata dalle dichiarazioni dei redditi delle partite Iva è vastissima. A stilarne una classifica è Il Sole 24 Ore sulla base dei dati pubblicati dal dipartimento Finanze. "Dalla mappa del rischio evasione disegnata dalle dichiarazioni dei redditi delle partite Iva emerge una classifica della tendenza al nero costruita in base alla quota di contribuenti che in ogni categoria non riesce a raggiungere nelle pagelle fiscali il voto "8", cioè la soglia minima che secondo l'amministrazione finanziaria indica l'affidabilità della dichiarazione".

La classifica dell'"inaffidabilità" è guidata dai 7.645 titolari di lavanderia, con una percentuale di inaffidabilità indicata al 78,5%. Sopra la soglia del 70% si rilevano in totale quindici categorie: dopo le lavanderie seguono il noleggio auto; la gestione di impianti sportivi; i ristoranti; le pelliccerie; l'assistenza ad anziani e disabili; i sondaggisti; la pesca e l'acquacultura; la lavorazione di te e caffè; associazioni e organizzazioni; panetterie; officine; i gestori di spazi culturali, sportivi e ricreativi; le discoteche; le attività finanziarie e assicurative.

Tra le categorie che registrano invece "pagelle fiscali brillanti" dal punto di vista del tasso di "affidabilità" il Sole 24 ore sottolinea che farmacie e studi medici, e più in generale le professioni ordinistiche, toccano il 75%, dato "alimentato anche dal contrasto di interessi che aumenta il valore dei pagamenti tracciabili grazie anche agli sconti fiscali". Tra le dieci categorie di contribuenti con le minori percentuali di "inaffidabilità" ritroviamo: le farmacie 25%; gli studi medici 25,9%; gli attori 39,7%; i notai 40,8%; i paramedici 42%, la fabbricazione di articoli in carta 42,4%, i dottori commercialisti, ragionieri, periti e consulenti del lavoro 42,6%, la professionisti informatica 43,5%, i geologi 44% e i Veterinari 44,8%.