L'introduzione involontaria da parte dell'uomo di specie aliene di animali e di piante, al di fuori del loro territorio d'origine, è un fenomeno in costante aumento.
Recenti studi hanno messo in evidenza come la zanzara coreana Aedes koreicus si stia diffondendo in maniera particolarmente rapida sul nostro territorio, in particolare nell'area pedemontana e di pianura del nord Italia. A rilevarlo è uno studio guidato dall'università Statale di Milano.
Originaria della Corea e di altre aree dell'Estremo Oriente, la zanzara è stata intercettata nell'estate del 2020 dagli scienziati autori della ricerca pubblicata su 'Parasites & Vectors'. Nel corso di un programma di sorveglianza di siti a rischio di introduzione di nuove zanzare invasive, in particolare a cavallo tra le province di Bergamo e Brescia, i ricercatori dell'università degli Studi meneghina hanno raccolto circa 6mila larve e centinaia di uova di zanzara da raccolte d'acqua (piccoli stagni, vasche artificiali, contenitori).
I ricercatori sottolineano che le indagini sulle zanzare, e in particolare sulle specie aliene invasive, "dovrebbero essere intensificate". Non solo in relazione al fatto che si tratti di insetti fastidiosi e molesti, ma soprattutto in relazione alla capacità di trasmettere virus patogeni per l'uomo e per gli animali. Le attività di ricerca sono state supportate dal contributo di ricercatori dell'università di Milano e della Scuola universitaria superiore Iuss di Pavia, tra cui rispettivamente Agata Negri e Irene Arnoldi.
"Apparentemente - sottolinea Paolo Gabrieli, ricercatore nello stesso Dipartimento - la zanzara coreana si sta diffondendo dall'originaria area infestata verso l'Italia meridionale e occidentale, probabilmente in relazione alle intense attività di trasporto di merci e alla disponibilità di habitat idonei in altre aree". Anche l'insetto potrebbe dunque arrivare ai 'gate'. "La sua presenza nell'area pedemontana della provincia di Bergamo ci porta a pensare l'aeroporto internazionale di Orio al Serio possa essere una possibile via di introduzione - dice l'esperto - Oppure, Aedes koreicus potrebbe essere stata introdotta nel bergamasco da altre zone infestate dell'Italia o della Svizzera. Ovviamente ulteriori studi genetici ci aiuteranno a comprendere meglio la sua origine".
I ricercatori sottolineano che le indagini sulle zanzare, e in particolare sulle specie aliene invasive, "dovrebbero essere intensificate". Non solo in relazione al fatto che si tratti di insetti fastidiosi e molesti, ma soprattutto in relazione alla capacità di trasmettere virus patogeni per l'uomo e per gli animali. Le attività di ricerca sono state supportate dal contributo di ricercatori dell'università di Milano e della Scuola universitaria superiore Iuss di Pavia, tra cui rispettivamente Agata Negri e Irene Arnoldi.