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APPROVATO DPR

Un Codice di comportamento per i dipendenti pubblici

Un Codice di comportamento per i dipendenti pubblici
La Conferenza Unificata ha approvato lo schema di Dpr recante: "Codice di comportamento dei dipendenti pubblici".
Previsto dal DL contro la corruzione delle Pubbliche Amministrazioni, il Codice punta ad "assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione". L'intesa in Conferenza Unificata è stata raggiunta con la clausola di salvaguardia per le Province Autonome e le Regioni a Statuto Speciale.

Performance individuale - Il Codice riguarda i dipendenti, dirigenti e non dirigenti, delle PA di cui all'articolo 1, comma 2 del Dlvo 165/2001. I dipendenti della PA sono vincolati all'osservanza dei principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, equità e ragionevolezza. In questa cornice di probità, il dipendente non può fare uso a fini privati delle informazioni di cui dispone per ragion d'ufficio, deve seguire logiche di contenimento dei costi, deve dimostrare la massima disponibilità e collaborazione verso le altre pubbliche amministrazioni. Il livello di osservanza del Codice rientra nella valutazione delle performance individuali.

Regali - Il dipendente non chiede per sé o per altri, ne accetta regali o altre utilità, salvo quelli d'uso di modico valore (100 euro al massimo) effettuati occasionalmente nell'ambito delle normali relazioni di cortesia. Mai come corrispettivo per compiere o per avere compiuto un atto del proprio ufficio.

Conflitto di interesse - Non si potranno accettare incarichi di collaborazione da soggetti privati che abbiano avuto nel biennio precedente un interesse economico significativo in attività inerenti l'ufficio di appartenenza (eccezione fatta per partiti e sindacati). Eventuali collaborazioni con soggetti privati, retribuire, dovranno essere comunicate al proprio diretto superiore, astenendosi da quelle che possano esporlo a situazioni di conflitto di interesse anche potenziale.

Trasparenza - Nel rispetto del diritto di associazione il dipendente deve comunicare al responsabile dell'ufficio di appartenenza la propria adesione ad associazioni o ad organizzazioni, i cui ambiti di interesse siano coinvolti con lo svolgimento dell'attività d'ufficio.

Riservatezza- Il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche che vanno a detrimento dell'immagine dell'amministrazione, non assume impegni e non anticipa l'esito delle decisioni o azioni proprie o altrui inerenti l'ufficio, salvi i casi consentiti.

Parentopoli - Il dipendente si deve astenere su decisioni che possono coinvolgere interessi personali, situazioni familiari, dal coniuge ai parenti entro il secondo grado, sia propri che altrui, "ancorché dettati da pressioni politiche, sindacali o del superiore gerarchico".

Mezzi in uso - Non potrà usare a fini personali i mezzi e le attrezzature in dotazione per le mansioni d'ufficio, nemmeno le linee telefoniche se non i casi d'urgenza.

Rapporti con il pubblico-. Nei rapporti con il pubblico è tenuto a fornire le spiegazioni richieste, fatti salvi i segreti d'ufficio, e a rispettare gli appuntamenti con i cittadini, rispondendo senza ritardo ai loro reclami.

Disposizioni particolari per il Dirigente - Per il dirigente sono previste disposizioni particolari, con riguardo all'organizzazione della struttura a cui è preposto, favorendo l'instaurarsi di rapporti cordiali con i colleghi e i destinatari dell'amministrazione. Assume un comportamento esemplare nello svolgimento dell'attività, nell'assegnare l''istruttoria delle pratiche con equa ripartizione del carico di lavoro. Le risorse assegnate al suo ufficio sono utilizzate per finalità esclusivamente istituzionali e, in nessun caso, per esigenze personali. Il dirigente intraprende con tempestività le iniziative necessarie in caso di illeciti. Difende pubblicamente l'immagine della pubblica amministrazione.

Vigilanza e monitoraggio - Il monitoraggio sul rispetto del Codice prevede l'istituzione di un apposito ufficio di disciplina (art. 55-bis, comma 4 D.lvo 165/2001). L'ufficio comunica annualmente all'Autorità nazionale anticorruzione i risultati del monitoraggio.

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