Non chiamateli "tagli lineari". Il Ministro dell'Economia Vittorio Grilli ha spiegato che il Commissario Bondi ha fatto "un'indagine accurata". Rispondendo ad una interrogazione parlamentare il neo-titolare di Via XX Settembre ha sottolineato che "il recente impianto normativo, pur determinando importanti economie di spesa e dunque una corrispondente riduzione del fondo sanitario, mantiene inalterato il livello sia qualitativo che quantitativo dei servizi erogati ai cittadini".
La cosiddetta spending review in materia sanitaria – ha dichiarato- è diretta "a eliminare gli eccessi di spesa registrati dal commissario straordinario per la razionalizzazione delle spesa pubblica introducendo misure, anche per l'acquisto di beni e servizi, idonei a garantire economia di spesa rispetto al fabbisogno sanitario e al correlato finanziamento".
Per tutte le Regioni, insomma, " è stato fatto un lavoro di indagine accurata prendendo atto dello stato dell'arte del controllo della spesa sanitaria", non tagli lineari indiscriminati. "Da tali economie- ha aggiunto Grilli- deriva un corrispondente abbassamento, per tutte le Regioni e PA, del fabbisogno sanitario da soddisfare, quindi del corrispondente finanziamento, senza alcuna incidenza negativa sul livello dei servizi erogati ai cittadini".
In sintesi- ha concluso- " le misure introdotte, impropriamente definite come tagli lineari sono diretti a efficientare la spesa di tutte le Regioni. In particolare, gli interventi previsti dal art 15 del citato decreto 95/2012 interessano tutte le aree di spesa del Ssn, in quanto riguardano la generalità dei fattori produttivi impiegati: dall'intera filiera interessata dall'erogazione del servizio pubblico (la spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, la spesa per bene e servizi, la spesa per acquisti di prestazioni di assistenza ospedaliera e di assistenza specialistica e per l'acquisto di funzioni da privati, la spesa per il personale, lo standard dei posti letto, il tasso di ospedalizzazione) disponendo da un lato in modo diretto e immediato alcune economie di spesa, dall'altro legittimando le azioni di riqualificazione ed efficientamento anche strutturale che le Regioni dovranno adottare".