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VETERINARIA A LATINA?

“Una morte in culla”: ANMVI ribatte al Rettore della Sapienza

“Una morte in culla”: ANMVI ribatte al Rettore della Sapienza
Luigi Frati pensa ad una nuova Facoltà di Veterinaria nel polo universitario di Latina. ANMVI: ipotesi fuori dal tempo e fuori dal mercato.
Un'altra Facoltà di Veterinaria? Come uccidere in culla, per l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani che commenta con preoccupazione l'ipotesi prospettata dal Rettore de La Sapienza, Luigi Frati, di attivare un corso di laurea nel polo universitario di Latina.

"Gli sfortunati laureati – commenta il Presidente dell'ANMVI Dott. Marco Melosi- non sopravvivrebbero un solo giorno in un mercato che non dà più lavoro a nessuno. Da anni il fabbisogno di medici veterinari, è in progressiva contrazione. E la Regione Lazio non fa eccezione".

La stampa locale riferisce che durante il convegno "Costruiamo il futuro", promosso nei giorni scorsi, dal Comune di Latina, dall'Università La Sapienza, Polo di Latina, il Rettore, Prof. Frati ha dichiarato: "A partire dall'anno accademico 2013-14 stiamo lavorando per avviare a Latina una facoltà di Scienze Motorie, con corsi unici in Italia, e a seguire lanciare anche Agraria e Veterniaria" ha affermato Frati durante il suo intervento per la presentazione al pubblico dei corsi e delle facoltà universitarie di Latina. I corsi di laurea sono Scienze motorie, Agraria e Veterinaria. Sono queste le tre facoltà su cui si sta lavorando per arricchire l'offerta del polo universitario pontino.

"Ci auguriamo che si tratti di un abbaglio- aggiunge Melosi- che ricorda come il corso di laurea in medicina veterinaria sia sottoposto ad un percorso di accreditamento europeo, un impegno da onorare entro il 2013 e che sta già falcidiando posti e sedi universitarie, in nome della riqualificazione didattica e della razionalizzazione, anche legata ad un crolo del fabbisogno di medici veterinari riconosciuto dai Ministeri della Salute e dell'Università, che non a caso stanno progressivamente riducendo le immatricolazioni.

"Il corso di laurea in medicina veterinaria- conclude Melosi- è costoso, i Fondi sono in contrazione, gli studenti non sono disposti a pagare tasse all'Università per assecondare ambizioni baronali e di campanile. Oggi l'Università deve assumersi la responsabilità dei propri laureati e della loro collocabilità sul mercato occupazionale. Alimentare un mercato in grave sofferenza non è responsabile, per questo la richiesta di Frati è fuori dal tempo e fuori dal mercato".